01/07/2004 15:56
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Il sindaco Romagnoli lancia il Piano strategico della città di Prato
Anche Prato avrà il suo Piano strategico, al pari di città come Torino e Firenze, e di centri come Pesaro e Trento. E' stato lo stesso sindaco Marco Romagnoli, insieme all'assessore allo Sviluppo Economico Fabio Giovagnoli (che ha anche la delega al Piano strategico) e all'assessore all'Urbanistica Stefano Ciuoffo, a dare il via all'operazione, prima presentando alle categorie economiche e sociali, ai sindacati e alla Camera di commercio, lo schema che impegnerà l'Amministrazione comunale e l'intera città presumibilmnmte fino alla primavera prossima, poi annunciando pubblicamente l'avvio dell'iter del nuovo strumento di programmazione.
«Sarà il Piano strategico della città di Prato - ha annunciato il sindaco - Poi è evidente che si tratta di stabilire immediati contatti di collaborazione istituzionale, in primis con la Provincia e la Camera di Commercio, e poi con le Province e con i comun di Firenze e Pistoia. Ma non bisogna fare confusione fra città, territorio provinciale, distretto, questioni metropolitane».
Delimitato il raggio d'azione, il sindaco prima di scendere nei particolari, ha anche teso a chiarire «che per quanto riguarda le emergenze e l'attività ordinaria non si tratta di attendere il Piano strategico. Le risposte ai problemi che già si presentano saranno date, il punto è che abbiamo bisogno di comprendere gli scenari futuri, ed entro questi collocare concretamente le scelte».
Spiega Romagnoli: «Siamo partiti dal ragionamento sulla fase che la città sta attraversando, che presenta caratteristiche del tutto nuove. Non c'è solo la crisi del ciclo della moda, ma le novità sono date da una modifica degli assetti produttivi a livello planetario».
Il che significa capire cosa sta accadendo, quali fenomeni positivi si stanno verificando ed eventualmente accelerarli, quali sono i fenomeni negativi da correggere, avere un'idea su quale città nel futuro. Si parte dall'economia «perchè è la base del resto» e dall'urbanistica «perchè per il Comune è la competenza di governo concreta della stessa economia», ma tutti i settori dell'Amministrazione (e gli assessorati) saranno coinvolti nel Piano strategico.
Intanto il sindaco ha presentato uno schema per la realizzazione del Piano strategico. In tre pagine sono riassunti gli elementi metodologici e il processo di definizione delle strategie, i protagonisti che saranno coinvolti nell'operazione (le organizzazioni di rappresentanza degli interessi e i cittadini), le procedure di attuazione, gli assi d'intervento (territorio, innovazione, ricerca e formazione, servizi).
La parola magica è concertazione, che ispira anche gli strumenti cui il Piano è affidato: la testa di direzione politica-istituzionale (il Laboratorio per il Piano), composta dal sindaco e dal suo vice, dagli assessori all'Urbanistica e Sviluppo economico, i presidenti delle associazioni economiche, i segretari delle organizzazioni sindacali confederali; a fianco i Gruppi di lavoro tematici e i gruppi di esperti nella veste di consulenti, fra cui sicuramente un demografo («si tratta di capire gli spostamenti a livello internazionale, cosa ci attende come città), economisti, urbanisti, sogiologi, antropologi, esperti di logistica. Nel frattempo sono già stati contattati l'economista inglese Ash Amin, esperto di globalizzazione delle città «che - informa il sindaco -ha già seguito da vicino la vicenda di alcune città del nord dell'Inghilterra», e Bernardo Secchi, padre dell'attuale Prg di Prato: «Mi piacerebbe che accettassse l'incarico - dice il sindaco -. Per me rappresenterebbe anche una sollecitazione intellettuale, Sono sicuro che dopo 10 anni dalla sua stesura sarebbe il primo a dire che bisogna rivedere il Piano Secchi».
I tempi «non saranno lunghi ma neppure brevi». Per fare una cosa seria, afferma il sindaco, ci vogliono almeno 6 mesi. Quanto ai costi il Comune ha già presentato un piano all'Unione europea; se la proposta andrà a buon fine arriveranno circa 300 mila euro per finanziare il Piano strategico.
Ottenuto il via libera dalle categorie economiche (industriali, commercianti, artigiani e sindacati) e dalla Camera di commercio, con un coro di apprezzamenti, il sindaco tornerà a riunirsi coi rappresentanti delle stesse il prossimo 14 luglio, per entrare più nei dettagli e dare il via operativo al Piano strategico della città di Prato.
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