20/07/2004 16:58
Agenda
-
Milone sul futuro del Prato calcio: «E' maturo il tempo per un salto di qualità»
Un intervento dell'assessore alle Politiche sportive Aldo Milone, sul tema del futuro del Prato calcio.
«Si è aperto un dibattito sul futuro del calcio di livello a Prato, che ha attraversato la campagna elettorale, e che continua tuttora. Una premessa è necessaria: lo sport è anche un veicolo di promozione dell'immagine di un territorio. L'attenzione che va riservata all'attività di base, allo sport giovanile, non è in contraddizione con l'ambizione di avere livelli d'eccellenza. Prato in molte discipline è già ai vertici, nazionali ed europei, per questo si è aperta la questione del calcio e del Prato calcio.
Bisogna allora fare un po' di chiarezza
A) L'Amministrazione comunale, al pari dei tifosi e degli sportivi pratesi, pensa che sia arrivato il momento di nutrire ambizioni anche nel calcio, e di uscire, con progetti seri, gestioni oculate, e senza faraoinici intendimenti, destinati a durare poche stagioni, dall'anomimato della serie C, C1 o C2 che sia.
B) Non sono in atto guerre verso chicchessia. La famiglia Toccafondi ha meriti, ha garantito la permanenza del Prato calcio nelle categorie professionistiche, con bilanci sani. Non è cosa da poco, di fronte allo sfascio del calcio. Ci si deve però rendere conto che una squadra di calcio, col nome della città, è anche un patrimonio collettivo. Per cui la domanda di un salto di qualità non può essere elusa.
C) L'Amministrazione comunale, anche questo va detto, non può sostituirsi alla proprietà.
Dette queste cose, utili per impostare bene la questione, e per non alimentare entusiasmi facili, proviamo a stabilire alcuni punti, con altrettanta chiarezza.
1. Il Comune non struttura o crea società sportive, ma ha il dovere di misurarsi con questioni, ormai mature. Nel caso specifico porre il problema di un club, che si proietti stabilmente nel calcio professionistico, in una categoria di maggior prestigio;
2. A tal proposito abbiamo incominciato a guardarci intorno. Inutile dire di più anche perchè non sappiamo se tutto ciò porterà ad un interessamento, ma cerchiamo di far capire che un investimento nel calcio, se ben fatto e per giunta sicuramente meno costoso rispetto a pochi anni fa, non è un investimento 'a perdere', altrimenti non si capirebbe l'azione di gruppi economici (Della Valle con la Fiorentina) che scelgono il calcio come veicolo economico e promozionale;
3. E' una questione che riguarda anche la famiglia Toccafondi, che non può essere da ostacolo qualora emergesse un vero interesse da parte di altri soggetti, e che comunque deve porsela;
4. Quale che sia il risultato di questi primi giri d'orizzonte, la questione comunque esiste. E continueremo a porla, così come a guardarci attorno;
5. Il problema della squadra è dirimente anche per quanto concerne il nuovo stadio. Il Lungobisenzio è vecchio, e bisogna pensare ad un'alternativa. Ma è chiaro che occorre anche un serio progetto sportivo.
5. E' in questo contesto che va affrontato il tema della convenzione per lo stadio con l'attuale dirigenza del Prato calcio. Convenzione che comunque scade nel 2005.
Ribadisco: non ci sono guerre in atto. Ma soltanto l'esigenza di guardare in faccia un tema, per quello che è.
73/04
Condividi su: