salta la barra


Comune di Prato

 indietro
23/07/2004 15:00
Agenda -

Programma del sindaco/2 - La replica del primo cittadino Marco Romagnoli: «Il decreto 'taglia spese' può avere conseguenze pesanti»

«Ne ho parlato anche col ministro Matteoli, nel nostro incontro di martedì, e mi ha detto che con il decreto 'taglia-spese' anche il governo e i ministeri sono in difficoltà». Il sindaco Marco Romagnoli, nella replica in Consiglio comunale di giovedì, che ha chiuso il dibattito sul suo programma di governo, è tornato sulla manovra correttiva, varata dall'escutivo nazionale. «Ci sono problemi di interpretazione del decreto - ha proseguito il sindaco - e gli effetti possono essere diversi a secondo del modo in cui sono considerate alcune sue parti. Le conseguenze potrebbero essere drammatiche, perchè in discussione più che una razionanalizzazione della spesa ci sono servizi reali». Servizi, ha ricordato Romagnoli, che si chiamano refezione e trasporti scolastici, asili nido, assistenza domiciliare. Il sindaco, nella replica, ha esteso le sue riflessioni al progrmma di governo della giunta, approvato con 23 voti favorevoli (i gruppi di maggioranza), 11 contrari (i gruppi della Casa delle libertà e Rifondazione), 1 astenuto, il consigliere Massimo Taiti (Nuovo Psi), il cui gruppo dalla prossima seduta del Consiglio comunale assumerà la denominazione Taiti per Prato - Nuovo Psi. «Il programma di governo - ha spiegato il primo cittadino - è stato premiato dagli elettori e lo attueremo». Certo Prato attraversa una pesante crisi, ma letture sbagliate non servono «poichè rappresentiamo ancora uno dei punti alti dello sviluppo». La questione vera è il rischio di «un declino industriale, come del resto è già avvenuto in altre parti in Europa. E' questo il grave pericolo». Se la sfida è così alta, bisogna capire anche cosa succede. E' l'idea del Piano strategico, coi chiarimenti che Romagnoli ha offerto al Consiglio comunale: «E' uno strumento di programmazione e non abbiamo nessuna intenzione di delegare a tecnici il nostro futuro. Il Piano strategico è in mano alla politica. Poi avremo bisogno di conoscenze. Ma senza escludere competenze locali». Concertazione e collaborazione istituzionale sono i tratti di una iniziativa che ha il riferimento nel Piano strategico («che non può essere fatto senza concertazione. Quanto al consenso non lo svaluto, anche se non si può pretendere che tutti siano d'accordo su tutto). Ed ha spiegato così la sua attività a largo raggio verso Regione, Europa e ministri, rivelando che alla sua lettera d'invito a Prato soltanto il vicepremier Gianfranco Fini (che ha accolto l'invito, senza specificare quando) e il ministro Matteoli hanno risposto: «Se il quadro è quello di grandi mutamenti su scala mondiale, ci sono cose che dipendono da noi, ma altre che non sono in nostro possesso. Ecco il senso della collaborazione verso altri livelli istituzionali, Provincia e comuni pratesi in primo luogo, ma anche Regione, Governo, Europa. Se poi, come dall'incontro col ministro Matteoli, i riscontri sono positivi, non ho difficoltà ad ammetterlo». Il finale per ribadire che al Piano strategico non sono affidate le scelte concrete dell'oggi («c'è un intreccio fra il quotidiano e le prospettive, ma la giunta è già al lavoro»), che si chiamino nuovo ospedale («bisogna capire dov'è il vizio di forma») o Società della Salute, ma occorre anche prefigurare un «contesto in cui le azioni immediate non pregiudichino le future. Bisogna capire in quale mondo siamo per collocare le nostre iniziative, dato che molte questioni di questo mondo hanno un impatto forte su Prato».
92/04

Condividi su: Condividi su Facebook Condividi su Google Bookmarks Condividi su Twitter
 indietro  inizio pagina