25/08/2004 14:51
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Jury Chechi festeggiato in Comune dal sindaco Marco Romagnoli
«Sto bene in Toscana e a Prato, sto bene nella mia città. Ci sono stati anche momenti difficili, ma sono stati subito superati. Se c'è la possibilità di fare qualcosa, per lo sport, volentieri». Jury Chechi, accompagnato dalla moglie Rosella e dal piccolo Dimitri, si è presentato in questo modo al sindaco Marco Romagnoli, che lo ha accolto nel proprio ufficio in Palazzo comunale, attorniato dagli assessori, e da Tiziano Adolfetti, impiegato comunale, che del campione olimipionico è stato il primo allenatore.
Brindisi con tutti i presenti per il ginnasta pratese, che ad Atene ha conquistato il bronzo dopo l'oro di otto anni orsono, con una performance che lo stesso Chechi «ha definito più difficile di Atlanta».
Il sindaco Marco Romagnolli, che ha donato al portabandiera della spedizione olimpica in Grecia una litografia di Gilberto Zorio (due calici spumeggianti), proveniente dalla collezione del Museo Pecci, si è nuovamente congratulato con Chechi, dopo averlo fatto telefonicamente il giorno prima, ed ha aggiunto «che bisogna pensare a qualcosa, anche per discipline, come la ginnastica, che non hanno la visibilità di altri sport».
Chechi, a cui nel corso dell'incontro durato una mezzora fra molti saluti e tante foto è stata passata anche una telefonata del presidente della Regione Toscana Claudio Martini, ha spiegato, nella curiosità generale, le emozioni avvertite nella gara olimpica, che gli è valsa il bronzo. «In quei momenti - è stato il laconico commento del 'signore degli anelli' - la tensione ti prosciuga».
Il ginnasta pulrimediagliato ha accolto anche l'invito rivoltogli dal sindaco di partecipare al Corteggio storico del prossimo 8 settembre, non senza prima aver confessato «ora ho bisogno di riposo».
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