01/09/2004 15:08
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'L'armadio della vergogna': un incontro pubblico a Figline apre le celebrazioni per il 60° anniversario della Liberazione di Prato
Con un incontro pubblico al Museo e Centro di documentazione sulla Deportazione e la Resistenza di Figline si aprirà venerdì 3 settembre alle 21.00 il programma di celebrazioni in onore del 60° anniversario della Liberazione di Prato dall'occupazione nazi-fascista, avvenuta il 6 settembre 1944. L'iniziativa è dedicata ad uno dei fatti più tragici della fine del secondo conflitto mondiale: la strage di centinaia di cittadini innocenti a Sant'Anna di Stazzema. Il tema è infatti “L’armadio della vergogna e i processi contro gli autori degli eccidi nazi-fascisti in Toscana”, organizzato dal Comitato per le celebrazioni del 60° anniversario della Resistenza e della Liberazione di Prato e provincia . Nella sala conferenze del Museo della Deportazione di Prato sono attesi il Procuratore del Tribunale militare di La Spezia Marco De Paolis, il vice presidente del Consiglio Regionale della Toscana con delega alle celebrazioni per il 60° in Toscana Enrico Cecchetti, il sindaco di Stazzema Michele Silicani e il superstite della strage di Sant’Anna e vice presidente dell’Associazione “Martiri di Sant’Anna di Stazzema” Ennio Mancini. Parteciperanno per il Comune di Prato l'assessore alla Mobilità Massimo Carlesi e per la Provincia di Prato il presidente Massimo Logli. Coordinerà Camilla Brunelli del Museo della Deportazione. Prima dell’incontro gli ospiti si fermeranno per un omaggio alla memoria davanti al monumento dedicato ai 29 martiri di Figline.
Lo scopo dell’iniziativa è quello di approfondire le vicende che dalla “scoperta” dei fascicoli occultati per più di trent’anni nel cosiddetto “armadio della vergogna” - relative alle indagini su centinaia di stragi nazi-fasciste commesse in Italia (moltissime in Toscana) - hanno portato finalmente a celebrare i processi contro gli autori di quei massacri di civili e partigiani durante il periodo dell’occupazione nazista. La strage di 560 civili a Sant’Anna di Stazzema nell’Alta Versilia, tra cui donne, anziani e bambini, è certamente uno degli esempi più terribili dell’efferatezza nazista in tutta l’Europa occidentale. L’argomento tocca da vicino Prato perché anche il fascicolo sull’eccidio dei 29 partigiani a Figline avvenuto il 6 settembre 1944 era “scomparso” in quell’armadio ed è ora nelle mani del Tribunale militare di La Spezia: l’anno scorso, grazie alle ricerche dello storico Carlo Gentile, emerse il nome del responsabile, cioè il Maggiore della Wehrmacht Karl Laqua.
L'iniziativa è promossa, oltre che dal Comitato, da Regione, Provincia e Comune.
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