08/09/2004 17:38
Agenda
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Nella sua tradizionale festa Prato ricorda le vittime del terrorismo
Un lungo minuto di silenzio, che si č diffuso per tutta piazza Duomo, in memoria delle vittime del terrorismo, quando anche l'ultimo dei figuranti dei circa 600 che hanno sfilato per le vie del centro cittą e l'ultimo dei gruppi storici, insieme a tutti i gonfaloni, si sono schierati, davanti alla cattedrale di S. Stefano per rendere omaggio al sindaco e al vescovo di Prato.
Un minuto di silenzio voluto dal vescovo della Diocesi pratese monsignor Gastone Simoni e dal sindaco della cittą tessile Marco Romagnoli, che ha letto il testo che entrambi avevano concordato: «In questa giornata di festa il nostro pensiero va alle due volontarie rapite a Bagdad. Il vescovo di Prato ed io non possiamo neppure tacere il nostro dolore per la strage di innocenti nella scuola di Beslan (Ossezia) e delle molte guerre e atti di violenza che quotidianamente tolgono la vita e la pace a molte popolazioni. Anche in ricordo dell'attacco alle Torri Gemelle di New York, di cui fra qualche giorno ricorre l'anniversario invitiamo i presenti ad osservare un minuto di silenzio e raccoglimento in memoria delle vittime del terrorismo e della guerra».
Un minuto di silenzio che ha preceduto la preghiera che subito dopo, insieme ai fedeli convenuti in piazza Duomo, il vescovo di Prato ha dedicato alle vittime del terrorismo.
Nella sua tradizionale festa dell'8 settembre, che si svolge da otto secoli, festa insieme religiosa e laica, che come ogni anno ha visto sfliare il Corteggio storico in una cittą imbandierata coi colori delle quattro antiche contrade pratesi, per concludersi, da consuetudine, con l'Ostensione dal Pulpito di Donatello della Sacra Cintola, la reliquia della Vergine venerata dai pratesi, Prato ha voluto manifestare il proprio rifiuto verso ogni atto di terrore e di violenza.
I tradizionali festeggiamenti per la Fiera di Prato, che hanno il loro culmine nel giorno della Festivitą della Madonna, sono iniziati la mattina con spettacoli di sbandieratori, tamburini e arcieri nelle piazze del centro cittą.
Poi nel pomeriggio la sfilata storica preceduta dal Corpo dei valletti e dal Gonfalone del Comune di Prato, che ha attraversato le vie del centro, insieme ai Gonfaloni degli altri Comuni invitati, a quello della Provincia di Prato col presidente Massimo Logli e della Regione accompagnato dal presidente della Toscana Claudio Martini.
Ventiquattro gruppi storici, in uno spettacolo variopinto di armature, dame e sbandieratori, con la novitą di due gruppi provenienti dalla spagnola Galizia, hanno fatto rivivere un'antica tradizione, una festa che Prato onora fin dal 1200.
Poi la conclusione, prima dell'Ostensione, con un pensiero rivolto alle tragedie provocate dal terrorismo e dalla guerra.
219/04
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