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Comune di Prato

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16/09/2004 15:21
Agenda -

Il sindaco di Prato a 'Prato Expo' prospetta un progetto per l'energia alternativa e sulla fiera unica a Milano dice: «Riflettiamoci»

La «fiera unica presenta aspetti negativi che occorre valutare attentamente, in particolare per la sua localizzazione», in ogni caso il Comune rilancia la sfida della competività prospettando il varo di «un progetto energetico», che punti sulle «risorse alternative». Entro questi due filoni principali si è mosso l'intervento del sindaco di Prato Marco Romagnoli, all'apertura ufficiale dell'edizione n. 52 di Prato Expo, avvenuta stamani alla Fortezza da Basso. Era da svariati anni che un sindaco della città tessile non tornava a parlare nella giornata inaugurale della manifestazione pratese, promossa da Pratotrade. Marco Romagnoli, eletto nel giugno scorso, ha spezzato questa consuetudine, entrando nel merito di problemi che sono in discussione fra le stesse imprese che promuovono la rassegna in quel di Firenze. «Che ci sia bisogno di razionalizzare le fiere - ha detto il sindaco - non c'è alcun dubbio. E che conseguentemente si parli di una fiera unica è corretto e forse utile. Anche perchè se Prato non ha ancora deciso in merito, altri hanno già scelto. Le imprese, e le istituzioni locali, devono secondo me attentamente interrogarsi su questo eventuale scenario, da analizzare in termini di reali convenienze. Perchè se sono indubbi alcuni vantaggi di una fiera unica, a quel punto sarebbe evidente che diventerebbe Milano il solo centro del tessile italiano, con il rischio che l'industria locale perda i legami col proprio territorio e si perda l'immagine della Toscana come regione della moda. C'è da stabilire se tutto ciò porti vantaggi in termini di competitività, oltre al fatto che una fiera unica comporterebbe una selezione degli espositori, con assoluta predominanza dei gruppi maggiori e di pochi altri. Forse è il caso di considerare anche l'eventualità di due fiere, mantenendo una presenza a Firenze. C'è una riflessione in corso. Il mio vuole essere un semplice contributo a questa riflessione». Ma Romagnoli non si è fermato a queste considerazioni ed ha parlato espressamente di competitività. «La competittvità in parte è certo un problema delle imprese, ma la differenza è fatta anche dal sistema nel suo complesso e dalle iniziative istituzionali. E' necessaria una iniziativa, peraltro in corso, che coinvolga il complesso delle istituzioni, dalla Regione, agli enti locali dell'area metropolitana, ai Comuni. Come? Una iniziativa che si sviluppi su tre temi: assetti delle infrastrutture, tariffe, energia. Su quest'ultimo aspetto penso alla predisposizione di un progetto per l'uso delle energie alternative, anche perchè l'elevato costo del petrolio, su cui non c'è da farsi illusioni di inversione di tendenza, reclama che ci si muova in questo senso. I nostri obiettivi sono l'abbattimento dei livelli di inquinamento, la riduzione dei costi per le utenze domestiche e industriali, il riuso e la trasformazione delle risorse energetiche. Guardiamo all'autonomia energetica del distretto e alla diminuzione dell'inquinamento, muovendo dalla razionalizzazione dei consumi e dalla produzione di energia e dall'impiego di tutto il ciclo delle risorse disponibili: dalla geotermia alle biomasse, dal sole al vento, ai rifiuti. E' un obiettivo scritto nei programmi elettorali da tradurre in un vero progetto, che indichi le tecnologie cui attingere, gli usi e i destinatari, le scadenze, le risorse finanziarie da impiegare, i soggetti che devono sostenere un simile programma. E' un modo serio delle istituzioni di porsi di fronte ai problemi dell'industria e della competitività». «In buona sostanza - ha chiuso il sindaco - i problemi a livello locale devono essere affrontati come sistema, avendo capacità di cogliere connessioni e interdipendenze, razionalizzando, creando sinergie, recuperando efficienza e garantendo equilibri fra ambiente e produzione, modifiche produttive e occupazione, tanto per citare alcuni temi. Questo è il significato del Piano strategico. Un momento di confronto, di elaborazione e di concertazione di tutti i soggetti per definire una strategia condivisa, che ci permetta di realizzare una nuova fase di sviluppo della città. Il Piano sarà quello che noi tutti riusciremo a fare ed è un modo concreto per dare sostegno alla stessa economia locale. In questa visione strategica dovremo rafforzare il raccordo con Firenze e Pistoia, dare vita ad un coordinamento vero dell'area metropolitana sulle diverse funzioni che vi si devono collocare. Inoltre dovremo raffaorzare le relazioni con la Regione, il Governo e l'Unione europea. Riuscire a porsi in queste relazioni come sistema locale e ottenere l'attenzione che Prato merita. Su questo lavoreremo con grande impegno».
248/04

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