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Comune di Prato

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17/09/2004 14:43
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Il sindaco al Consiglio comunale: «L'11 settembre deve essere un giorno in cui si commemorano tutte le vittime delle violenze, della guerra e del terrorismo»

«L'11 settembre dovrebbe diventare il giorno in cui ogni anno si commemorano tutte le vittime della violenza, della guerra e del terrorismo». E' questa la proposta avanzata dal sindaco di Prato Marco Romagnoli in apertura del Consiglio comunale di ieri (giovedì 16 settembre), che ha segnato anche la ripresa ufficiale dell'attività amministrativa, dopo la pausa feriale. Il sindaco ha sottolineato come la ripresa dei lavori del Consiglio è stata ritardata «per dare spazio alle iniziative e alle manifestazioni contro il terrorismo, come la fiaccolata del 6 setttembre e il messaggio per la pace durante il Corteggio storico dell'8 settembre del vescovo Simoni e dal sottoscritto». «La pace e i problemi delle guerre nel mondo - ha aggiunto il sindaco - meritano un'attenzione continua da parte nostra. Sono sorte varie polemiche sull'anniversario dell'attacco alle Torri gemelle a New York l'11 settembre: dobbiamo evitarle, perchè nessuno di noi ha dubbi sulla parte da cui stare riguardo alla tragedia avvenuta e non ci si può dividere su questo. Mi avrebbe fatto piacere che anche un altro 11 settembre venisse commemorato, quello del 1973 in Cile, quando un colpo di Stato militare ha rovesciato un governo democraticamente eletto gettando un paese in una drammatica situazione di disgregazione e mancanza di libertà e democrazia». Da qui la proposta di fare dell'11 settembre «un giorno in cui si commemorano tutte le vittime della violenza, della guerra e del terrorismo». Attualmente ha proseguito il sindaco vi sono 26 conflitti (ed ha citato uno per uno i paesi in cui si combattono guerre), per questo «non dobbiamo riferirci solo agli ultimi episodi avvenuti. E' necessario essere uniti nella ricerca della pace». Il sindaco ha conseguentemente avanzato l'idea «di organizzare una seduta congiunta del Consiglio comunale e di quello provinciale» sui temi della pace e contro il terrorismo, e «di intensificare le iniziative legate agli scambi culturali e ai gemellaggi. Sicuramente infatti la strada giusta per la pace è prendere atto che ci sono religioni e culture diverse che possono essere fonte di ricchezza, non di divisioni, e operare per il riequilibrio dell'economia nel mondo».
267/04

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