17/09/2004 15:47
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Il Consiglio discute del Prato calcio
«Ho avviato contatti con soggetti interessati ad investire nel calcio, per ora c'è solo la disponibilità di un gruppo a sedersi attorno ad un tavolo con l'attuale proprietà. Non ho contattato Andrea Toccafondi anche perchè al momento non ci sono offerte concrete. Quando e se le cose matureranno siederemo attorno ad un tavolo per trovare la soluzione ottimale alla crescita della squadra». E' stata questa la risposta nel Consiglio comunale di giovedì 16 settembre dell'assessore alle Politiche sportive Aldo Milone all'interpellanza presentata dal consigliere di An Maurizio Bettazzi. Nell'interpellanza Bettazzi chiedeva se l'assessore allo Sport ha proseguito i contatti e le trattative con imprenditori e industriali per rilevare il Prato calcio, l'identità degli imprenditori e le loro proposte, se ci sono stati rapporti con l'attuale dirigenza biancazzurra.
Milone ha mantenuto «per ovvi motivi» uno stretto riserbo sull'interessamento di un gruppo industriale e ha spiegato che «non vi è alcuna intenzione di operare espropri. Il nostro intento è solo creare un tavolo di discussione per il bene del Prato e del tifosi, che dopo tanti anni meritano un progetto più ambizioso».
Alle dichiarazioni di Milone è seguito il dibattito. Massimo Taiti di Taiti per Prato ha rilevato come «l'Amministrazione comunale abbia un potere molto limitato in quest'ambito. Il Prato è stato promosso in C1 per meriti amministrativi. La società è gestita in modo sano dalla dirigenza, che ha un bagaglio d'esperienza di cui tener conto. Certo i risultati non sono stati esaltanti, ma non si può non rilevare questo fatto. I contatti dell'assessore allo Sport verso gli imprenditori sono legittimi ed è giusto che per ora mantenga la riservatezza sui loro nomi, ma bisogna cercare di coinvolgere l'imprenditoria pratese in modo che investa nella peopria città e nella propria squadra di calcio. Mi riferisco alla Valore e alla costruzione del nuovo stadio, un'opportunità secondo me da non perdere per affiancare alla dirigenza Toccafondi un gruppo che abbia un legame con la città. Chi viene da fuori è un mercenario che fatti i propri interessi potrebbe lasciare un sacco vuoto».
«L'operazione intrapresa dall'assessore in questi mesi per trovare acquirenti per il Prato risponde alla richiesta di un'intera città - ha sostenuto Matteo Biffoni del gruppo Ds -. Non dimentichiamo che pochi mesi fa al sindaco venne consegnata una petizione con 8000 firme contro la dirigenza Toccafondi. Basta guardare i cartelli e le scritte dei tifosi dovunque in città per capire il dissenso. E' importante quindi avere bilanci a posto, ma non necessariamente si devono muovere su binari diversi dai risultati sportivi».
Roberto Baldi del gruppo di Forza Italia avrebbe preferito «un atteggiamento più discreto con meno dichiarazioni da parte dell'assessore Milone. Le soluzioni mi risultano essere molto problematiche. E se questa è la realtà chi ha avuto coraggio e profuso emergie nel gestire il calcio Prato è un benenerito e non può essere additato al pubblico disprezzo. Se ci fossero soluzioni alternative, nel caso di resistenza dell'attuale dirigenza, si deve offrire una sede sportiva ad una nuova società, che può rilevarne una esistente. Questo è un modo costruttivo di ragionare, altrimenti si fa solo demagogia, con conseguenze anche gravi».
Bettazzi si è dichiarato insoddisfatto della risposta dell'assessore: «Non bisogna diffondere false illusioni e alimentare uno spirito di contestazione, che già alla conclusione dello scorso campionato aveva raggiunto livelli di guardia. Mi pare anche che le posizioni dell'assessore siano state nel tempo oscillanti. E' vero non si intende espropriare la società, ma sicuramente condizionarla fortemente minacciando di togliergli la convenzione dello stadio che scade nel 2005. Bisogna invece dare merito a chi, nel bene o nel male, ha consentito la permanenza del Prato nel calcio professionistico».
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