20/09/2004 13:27
Agenda
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Piano strategico: il documento preliminare e quattro gruppi di lavoro
Quattro gruppi di lavoro (la città compiuta, che si occuperà di urbanistica, servizi, centro storico, accessibilità periferia e ambiente; sostenibilità e innovazione che si concentrerà sui temi dell'economia, logistica, energia, ambiente, innovazione e ricerca, università; cultura e cambiamento, che articolerà le questioni relative a nuovi linguaggi e contemporaneità, ricomposizione dei servizi culturali, istruzione, turismo e sport; città coesa e sicura, che svilupperà gli argomenti su identità e cittadinanza, welfare locale, salute e benessere), presieduti da altrettanti assessori: questa la proposta presentata stamani dal sindaco Marco Romagnoli, dal vicesindaco Roberto Bencini, dagli assessori allo Sviluppo economico e Urbanistica Fabio Giovagnoli e alle categorie economiche per avviare l'elaborazionr del Piano strategico della città di Prato.
Alla terza riunione dedicata all'argomento il sindaco ha presentato il documento preliminare, illustrato dall'assessore Giovagnoli, per il Piano strategico della città di Prato cui si affida «il compito di condurre ad organicità le scelte che consentano di conseguire l'ambizioso progetto di costruire la bella città del futuro».
Ventisette cartelle, nelle quali si descrivono anche le pianificazioni strategiche di altre città (Torino, Pesaro, Piacenza, Firenze), si disegna il contesto intrernazionale ed europeo, e si indicano esplicitamente alcune linee guida per definire «le nuove e diverse necessità connesse alla fase di passaggio da un'economia esclusivamente dominata dall'industria, ad una struttura più articolata e con maggior peso delle funzioni terziarie».
E così, negli orientamenti per il Piano strategico della città di Prato, acquistano peso i fattori dell'accessibilità e delle comunicazioni; la sfida urbanistica, con i principali nodi rappresentati dal destino del Macrolotto '0', dal ruolo della Declassata e dagli interventi sulla ex Banci, il nuovo ospedale (e di conseguenza l'area del vecchio ospedale), il nuovo stadio e l'edilizia popolare; la questione ambientale all'interno della quale si affaccia l'idea di un programma di «forestazione suburbana, sia lungo le maggiori direttrici di traffico che nelle aree a verde, a cominciare da quelle pubbliche»; la politica energetica che valorizzi a livello locale «il risparmio e l'efficienza energetica, come anche le nuove tecnologie disponibili nell'eolico, solare e biomasse, nonchè fattori comunemente considerati costi, come i rifiuti, trasformandoli in materia prima grazie all'utilizzo di tecnologie rispettose dell'ambiente, come la termovalorizzazione»; i servizi legati alla cultura e al turismo; la qualità sociale dello sviluppo.
Il tutto in un contesto che stabilisce che vi sarà «ancora industria nel futuro di Prato».
Una previsione corredata dai molti dati presenti nel documento: il tasso di occupazione riferito al 2003 della Provincia di Prato è del 66,7%, sopra la media regionale (62,3) e europea (65,1). Nel distretto quasi la metà degli occupati sono nell'industria (49,5%) contro un dato toscano, pure superiore alla media nazionale (28%) del 32,2%.
Questo quadro sconta nell'ultimo triennio un rallentamento del comparto manifatturiero, con la produzione industriale regionale caduta dell'1,7% e con l'export dei prodoitti tessili pratesi, pur largamente prevalenti sul totale delle esportazioni dell'area (rappresentano ancora l'85%), con una quota in euro superiore al 1999 (oltre due milioni e mezzo di euro), che fanno registrare una flessione dal 2001 (- 14%) ed una caduta di 7 punti dal 1999.
Inoltre dal documento si rileva che le importazioni diminuiscono assai meno delle esportazioni e che la spesa in ricerca e sperimentazione in Toscana è in gran parte dovuta alle parti pubbliche: circa il 70% contro una media italiana del 50%.
Un documento complesso e articolato ma anche «aperto alle elaborazioni delle parti sociali», a cui ora passa la parola per integrazioni, osservazioni, ed eventuali ridefinizioni. Dopodichè costituirà l'orizzonte del Piano strategico e lo strumento di indirizzio politico dell'Amministrazione comunale.
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