Prato progetta di partecipare a programmi per la riorganizzazione delle aree industriali in Romania

Prato potrebbe sbarcare in Romania con la Comunità Europea. E' quanto è emerso da una riunione svolta nel pomeriggio di ieri dall'assessore allo Sviluppo economico Fabio Giovagnoli con i rappresentanti delle categorie economiche e sociali (Unione Industriali, Confartigianato, Cna, cooperazione) e con le aziende dei servizi pubblici (Consiag, Asm, Publiacqua, Gida). La Romania fa parte di quesi Paesi sulla porta dell'Unione europea, che potrebbero entrarvi nel 2006, con tutto quel che ne consegue per quanto riguarda l'utilizzo dei Fondi strutturali e dei finanziamenti a sostegno di programmi di sviluppo. La Regione Toscana è, a sua volta, interessata a realizzare progetti di partenariato con la Romania, ed ha scelto Prato quale punto di riferimento per i rapporti con l'Unione europea e la contea di Brashos. In pratica Prato dovrebbe partecipare a programmi per la riorganizzazione dei cosiddetti 'parchi industriali', le aree industriali dismesse. «Una grande opportunità» la definisce l'assessore Giovagnoli, anche perchè si tratta di riqualificare aree urbane e quindi eventualmente pensare alla costruzione di nuovi impianti, alla creazione di sistemi energetici, alla organizzazione della rete di smaltimento rifiuti, ai sistemi idrici, al gas, all'energia, al riutilizzo delle risorse. Opere e sistemi che possono vedere impegnate soggetti dell'area pubblica e imprese private, mettendo a disposizione le proprie conoscenze tecnologiche e le proprie capacità imprenditoriali. Molto di più del semplice trasferimento di competenze, di progetti di formazione, di messa in rete di pagine Web, su cui è avviata la collaborazione con la Romania. L'assessorato chiarisce che non si tratta di delocalizzare imprese pratesi, ma di partecipare a programmi, da presentare alla Comunità europea, per la riorganizzazione delle aree industriali dismesse della Romania. Fra l'altro il Comune di Prato presiede il comitato regionale per la collaborazione coi paesi dell'Est europeo nell'ambito del Sottosegretariato europeo per l'economia decentrata.