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Comune di Prato

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08/10/2004 14:43
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Le prestazioni infermieristiche di extracomunitari per la Asl al centro di un'interrogazione in Consiglio comunale

La convenzione stipulata dalla Asl 4 di prato con la cooperativa sociale onlus 'Gruppo vita serena per l'effettuazione di prestazioni infermieristiche da parte di personale extracomunitario è stata oggetto di un'interrogazione presentata ieri 7 ottobre in Consiglio comunale da Massimo Taiti del Nuovo Psi- Taiti per Prato. La convenzione venne stipulata nel novembre 2003 e prevedeva una spesa complessiva dell'Asl di 652.000 euro annui. Nell'interrogazione si chiedeva da quali stati esteri provengano gli infermieri impiegati, se erano in possesso dei permessi di soggiorno per risiedere in Italia e perchè la Asl ha scelto di avvalersi delle prestazioni 'affittate' di cooperative esterne e di personale extracomunitario. A Taiti ha risposto l'assessore ai Servizi sociali Maria Luigia Stancari: «Rispondo attraverso la lettera inviataci dalla direzione del'Asl in materia: la convenzione è stata stipulata con la cooperativa, non con i singoli lavoratori, quindi deve essere la cooperativa a garantire la regolarità dei propri impiegati ed infermieri anche per quanto riguarda il titolo professionale valido in Italia. L'organico dell'Asl è insufficiente per una ben nota ed endemica carenza di personale infermieristico in Italia: è stata quindi una scelta obbligata ricorrere ad un servizio esterno che può anche avvalersi di infermieri stranieri, come avviene già in molte città italiane». «Non mi ritengo assolutamente soddisfatto delle risposte avute - ha replicato Taiti -, ma non a causa dell'assessore Stancari: è per la scarsa considerazione, che si perpetua con questo atto, del Consiglio e quindi della città da parte dell'Asl: non ha alcuna motivazione vessatoria nei confronti degli infermieri extracomunitari, ma risulta che non avessero il permesso di soggiorno per risiedere e lavorare in Italia, ma solo un permesso per motivi turistici e non avavano qwuindi titolo e diritto di lavorare in Italia. Se si fosse trattato di un privato e non dell'Asl sarebbe stato denunciato per sfruttamento e favoreggiamento dell'immigrazione clandestina. Mi riservo comunque di riprendere l'argomento in seguito perchè si tratta di un caso molto grave di irregolarità».
364/04

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