18/10/2004 15:53
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Prato è la prima in Toscana per la raccolta differenziata dei rifiuti nel 2003: i dati presentati stamani da Asm e dall'assessore Curcio
Per il secondo anno consecutivo l’area pratese nel periodo da marzo 2003 a febbraio 2004 si conferma al primo posto nella classifica regionale della raccolta differenziata dei rifiuti con il 36,4%, la più alta percentuale registrata in Toscana, a fronte di una media regionale del 32,01%. Nel 2003 la performance è migliorata di oltre tre punti percentuali rispetto all’anno precedente, in cui il dato era del 33%. I dati delle dieci Aree territoriali ottimali toscane con il primato di Prato, elaborati dall'Agenzia regionale per il recupero delle risorse, sono stati presentati stamani in Palazzo comunale dall'assessore all'Ambiente Camilla Curcio, dal presidente di Asm Adriano Benigni e dal direttore generale dell'azienda Adriano Gensini. Hanno partecipato anche il dirigente comunale del servizio Ambiente Sergio Spagnesi e Letizia Baldi dell'ufficio Ambiente di Montemurlo, il Comune della Provincia di Prato che ha ottenuto il maggior risultato nella raccolta differenziata seguito da Prato.
Il trend positivo di crescita è cominciato già nel 2001, quando la percentuale registrata fu del 29,9%, in linea con gli indirizzi del decreto legislativo Ronchi 22 del 1997 che stabilisce una soglia del 35%, una percentuale rispettata in Toscana solo da Prato e Siena: «Tutte le altre sono rimaste sotto il risultato minimo, con punte più basse ad Arezzo (24%) e a Grosseto (29,07%) - ha detto il presidente Benigni - E' un traguardo importante che ha valenza concreta e non solo formale: essere sopra la soglia del 35% ci consente di non avere penalizzazioni economiche nell'eco-tassa al momento di portare i rifiuti in discarica e di ottenere finanziamenti regionali per i progetti che in caso di mancato raggiungimento della soglia di legge sono inaccessibili. Ringraziamo quindi per questo i Comuni e i cittadini: grazie al lavoro svolto in questi anni da Asm in collaborazione con le Amministrazioni e le scuole c'è stata una crescita culturale a riguardo e i rifiuti non sono considerati più solo un problema, ma una risorsa. Il risulato ottenuto nella raccolta differenziata è soprattutto un indice del grado di civiltà dell'area». Quanto ha affermato il presidente di Asm è confermato dall'andamento raccolta differenziata negli ultimi 10 anni: dal 5,05% del 1994 al 36,41% del 2003. La corsa di Prato verso percentuali sempre migliori non ha conosciuto rallentamenti: 7,97 % nel 1995, 9,85 nel 1996, 12,64 nel 1997, 19 nel 1998, 23,08 nel 1999, 24,21 nel 2000, 29,92 nel 2001, 33 nel 2002.
Analizzando il dato di quest'anno il totale delle tonnellate di rifiuti raccolte a Prato è di 180.431 da marzo 2003 a febbraio scorso: nel dettaglio, 121.200 tonnellate sono rifiuti urbani e 59.231 rifiuti differenziati. La raccolta differenziata pro-capite, cioè i chili l’anno per ogni abitante, ha superato di poco i 251 chilogrammi, circa 600 grammi al giorno.
Nell'imminente passaggio da tassa a tariffa per lo smaltimento dei rifiuti giocheranno un ruolo fondamentale la raccolta differenziata, che si tradurrà anche in uno sconto per i cittadini che ricicleranno di più, e il recupero in termini di energia: «Dovremo studiare il meccanismo di applicazione - ha detto l'assessore Curcio - ma il principio è che chi produce più rifiuti deve pagare di più, mentre chi ricicla può avere uno sgravio nella quota da pagare. Il primato ottenuto dalla nostra area è indice del fatto che l'attenzione non è più focalizzata solo sul problema dello smaltimento, ma sulla gestione dell'intero ciclo dei rifiuti, mettendo al primo posto la raccolta differenziata di ciò che si può riciclare e del recupero ai fini energetici. Queste sono le due direttrici del decreto Ronchi e del Piano regionale per i rifiuti che la nostra area rispetta».
Per quanto riguarda il materiale riciclabile raccolto, la parte del leone la fanno carta e cartone che con il 53,63% (quasi 32mila tonnellate) rappresentano praticamente la metà del dato complessivo. Seguono il legno (10,34%), il vetro (6,85), la plastica (6,65), i rifiuti tessili (5,55), la frazione organica (4,87), il verde, inteso come sfalci e potature, (3,65), il metallo (3,31), i rifiuti elettronici e beni durevoli (1,28), i pneumatici (1,04) e i rifiuti pericolosi, cioè pile e farmaci (0,11). Il mese più proficuo per la raccolta differenziata dei rifiuti è stato giugno (39,09%), quello meno proficuo, invece, aprile (32,24%). Carta e cartone vengono conferiti nelle cartiere della Lucchesia; il legno finisce in ditte specializzate di Mantova e della provincia di Pisa; la plastica prende le strade di Campi Bisenzio e di Pavia; vetro, plastica e lattine restano a Prato; l’acciaio viene girato ad una ditta di Milano; l’alluminio va a Reggio Emilia; organico e verde a Empoli; i rifiuti tessili a Bergamo.
Tutto il sistema della raccolta differenziata dei rifiuti mette in moto, per la vendita dei materiali a ditte private e per i contributi del Conai, oltre 4 milioni di euro, pari al 60% dei costi complessivi della raccolta differenziata.
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