20/10/2004 13:03
Agenda
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'Alter mundi', un fine settimana di cucina internazionale, musica, teatro e dibattiti per un incontro di culture e popoli ad Officina giovani dal 22 al 24 ottobre
Musica, cucina, arte, sapori e saperi per un mondo interculturale dove le differenze si incontrano: tutto questo è Alter mundi,l'Altro del mondo, incontro di culture e popoli che si terrà ad Officina giovani in piazza dei Macelli dal 22 al 24 ottobre. Il cartellone della kermesse, organizzata dal Comune, dalla Provincia e dal circolo pratese di Legambiente, è paradigma di una Prato città aperta, laboratorio di sperimentazione interculturale e ogni giorno presenterà iniziative diverse e cene con specialita culinarie dai vari paesi del mondo.
La tre giorni inizia alle 17.00 di venerdì 22 ottobre con l'incontro delle istituzioni con le comunità migranti della città ad Officina giovani: parteciperanno il sindaco Marco Romagnoli, il presidente della Provincia Massimo Logli, l'assessore alla Multiculturalità del Comune Andrea Frattani, l'assessore provinciale alle Politiche sociali Irene Gorelli, la Prefettura, la Questura, il presidente di Legambiente Franco Di Martino, Pietro Baronti della stessa associazione e i rappresentanti delle associazioni dei migranti.
La giornata prosegue alle 19.30 con lo spettacolo di Capoeira, antica lotta brasiliana; alle 20.30 cena etnica con piatti cinesi, rumeni e senegalesi a cui seguirà la proiezione dei film 'East is East' e 'Le biciclette di Pechino' in lingua originale con i sottotitoli e poi serata musicale con world music, hip hop, folk e molto altro.
Anche nei due giorni seguenti le iniziative soddisferanno tutti i gusti e coinvolgeranno anche le scuole: sabato mattina infatti saranno protagonisti l'istituto professionale Datini con il progetto 'Tradizioni intorno al piatto' e le scuole del comune di Montemurlo, dove da qualche anno si sperimenta la mensa multietnica. Il pomeriggio sarà dedicato ai figli dei migranti con l'incontro sull'inserimento scolastico e le ragioni dell'insuccesso e dell'abbandono introdotto dall'assessore comunale alla Pubblica istruzione Sabrina Nieri. La cena porterà in tavola specialità della Costa d'avorio, del Bangladesh e della Nigeria e domenica invece dell'Ucraina, dell'America latina e del Marocco. La particolarità di questi incontri tra cultura e gastronomia è che hanno un prezzo simbolico di 5 euro e che nell'orario rispettano il Ramadam, periodo di digiuno e purificazione iniziato da poco, in cui i musulmani possono mangiare e bere solo dopo il tramonto e la preghiera. Nell'arco del fine settimana ci saranno stand di prodotti tipici provenienti da tutto il mondo, laboratori di percussioni, pittura ed hennè, massaggi tradizionali cinesi, mostre fotografiche e di libri. Altra particolarità che caratterizza la manifestazione è che gli appuntamenti in programma sono stati decisi dalle comunità straniere che partecipano e poi proposti alle istituzioni organizzatrici e non il contrario: «In Alter mundi c'è il contributo fattivo e concreto dei migranti. - E' un fatto di grande valore in una città come Prato, che rappresenta la provincia italiana con il più alto numero di immigrati in rapporto alla popolazione autoctona e con il più alto numero di bambini stranieri iscritti nelle scuole. Manifestazioni come questa sono opportunità importanti per conoscersi e dialogare, perchè un altro mondo è possibile. Un ulteriore elemento di novità rispetto alla manifestazione dell'anno precedente è la partecipazione delle associazioni di volontariato che operano nell'ambito dell'immigrazione: vogliamo infatti valorizzare la coesione e la multiculturalità che il lavoro delle associazioni produce e promuove chiudendo così in modo ottimale il cerchio delle collaborazioni». «Con l'appoggio della Provincia Alter mundi travalicherà i confini di Prato e si spera anche quelli regionali - aggiunge l'assessore Gorelli.- Il nostro obiettivo è di farne un appuntamento itinerante nel territorio per promuovere al massimo l'incontro dei popoli e delle culture. In un momento tragico come quello che viviamo attualmente a livello internazionale, un momento in cui le religioni e le culture diverse sono viste come elementi scatenanti di conflitti e odio, attraverso la vera conoscenza e il confronto delle posizioni si ha la possibilità di dire no alla violenza e al terrorismo proprio perchè si ha una fede religiosa».
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