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Comune di Prato

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22/10/2004 16:08
Agenda -

Dal 28 ottobre al 10 dicembre i termini per la presentazione delle domande di sanatoria edilizia. - La discussione in Consiglio comunale della disciplina di applicazione cpmunale

A partire dall'28 ottobre fino al 10 dicembre ci sarà tempo per presentare le domande di sanatoria edilizia come prevede il recente provvedimento di condono varato dal Governo. Per rispondere alle tante richieste che sono previste, a partire dal 26 ottobre il Servizio Istanze edilizie del Comune attiverà un ufficio speciale presso lo Sportello per l'attività edilizia di via Giotto 4 per assistere i cittadini negli adempimenti relativi al nuovo condono edilizio, che presenta varie difficoltà di interpretazione e applicazione sui limiti delle costruzioni da sanare, sulle procedure e sui tempi. L'ufficio sarà disponibile per informazioni, esame documentale e presentazione dele istanze nei giorni di martedì, mercoledì e venerdì dalle 14.30 alle 17.30. L'assessore all'Urbanistica Stefano Ciuoffo per fronteggiere l'emergenza che potrebbe ingolfare di lavoro gli uffici comunali ha predisposto un sistema di collaborazione tra gli Ordini professionali e gli organi comunali, che lavoreranno anche oltre il normale orario di apertura: «L'obiettivo è di soddisfare le richieste e di non avere l'ondata di richiedenti gli ultimi giorni prima della scadenza - spiega l'assessore Ciuoffo - Per questo già da una settimana abbiamo inviato una bozza della delibera comunale con cui si da attuazione alla legge regionale 53/2004 che recepisce il condono agli Ordini professionali specificando ambiti di attuazione, criteri, beni che possono essere condonati e costi. Inoltre abbiamo predisposto dei questionari con risposte predefinite in modo da evitare file e ripetizioni inutili per avere gli stessi chiarimenti. Ci troveremo infatti di fronte alla richiesta di tanti chiarimenti perchè gli ambiti di applicazione tra la legge regionale, più restrittiva, e quella nazionale, molto più ampia, variano: se i cittadini si avvalgono delle legge dello Stato non incorrono in sanzioni penali, ma non otterranno la sanatoria ed incorreranno invece nella sanzione amministrativa con la demolizione del'abuso. Ci siamo inoltre già dotati di rilievi aerei e strumenti di controllo contro eventuali furbi che costruiscono abusivamente oltre i termini previsti dal condono». La disciplina comunale della legge regionale sul condono approvata pochi giorni fa per applicare il provvedimento statale è stata discussa ieri 21 ottobre in Consiglio comunale: l'inquadramento della normativa e la formalizzazione dei criteri istruttori e di applicazione del condono, il cui iter a livello regionale è stato caratterizzato da una forte contrarietà alla sanatoria imposta dal Governo, sono stati illustrati dall'asserssore Ciuoffo suscitando reazioni contrapposte. In particolare la Regione Toscana ha adottato limiti molto più ristretti imponendo un massimo di 200 metri quadrati da sanare per intervento contro i 3000 previsti dalla legge statale. «L'Amministrazione comunale dovrà dotarsi fin da ora degli strumenti necessari all'applicazione del provvedimento - ha detto il capogrupo di Forza Italia Goffredo Borchi. - Bisogna infatti fin da ora pensare alle necessità dei cittadini che vogliono usufruirne. Non si capisce l'operazione politica messa in atto dalla Regione che con dei limiti così ristretti divide i cittadini in serie A e B: in un condominio di medie dimensioni infatti 200 metri quadrati non sono davvero niente, quindi vengono penalizzati coloro che abitano in condominio, anzichè mettere tutti sullo stesso piano e far sì che il condono fosse a pari condizioni. Comunque le speculazioni edilizie sui cui puntare il dito sono ben altre. Con il ritardo con cui la Regione ha approvato la legge i comuni della Toscana si trovano in difficoltà, ma è dovere dell'Amministrazione locale dare ai cittadini la possibilità di usufruire di un proprio diritto». «I condoni non dovrebbero far parte delle nostre leggi e del nostro sistema sociale - ha ribattuto Andrea Ballini dei Ds - Questo poi è il terzo provvedimento di condono del Governo Berlusconi e l'effetto che ha è di far perdere la volontà di rispettare la legge e far subire un danno a chi si comporta secondo le regole. La Toscana ha fatto una scelta diversa, anche per tutelare il proprio paesaggio e il proprio ambiente». Dello stesso tenore l'intervento del capogruppo di Rifondazione comunista Leonardo Becheri: «L'obiettivo della Regione è stato quello di ridurre al minimo la portata di questo sciagurato provvedimento che potrebbe deturpare il nostro territorio. Invitiamo quindi l'assessore a mantenere questi limiti nella disciplina comunale e ad organizzare anche un dibattito sul problema dell'abitazione». «Il condono significa e si traduce in mancanza di cura per l'ambiente e di cultura - ha detto Fabio Caregnato dei Ds - bisogna preservare il nostro paesaggio e il territorio per le generazioni future e la sanatoria fa invece il contrario». Lo stesso parere è stato espresso anche da Luca Roti della Margherita, Tommaso Rindi dei Verdi e Aurelio Donzella dell'Italia dei valori, mentre il condono è stato difeso da Gianni Cenni di An: «La legge non sana gli edifici abusivi a se stanti, ma le appendici e gli annessi, quindi basta con certe affermazioni suggestive. I limiti della Regione sono angusti e vessatori, frutto di un nuovo braccio di ferro della Regione con il Governo. Anche la legge nazionale specifica il rispetto dei vincoli paessaggistici, che anzi sono stati ripresi alla lettera della Regione, anche se si vuole far passare come unica paladina dei diritti dei cittadini e dell'ambiente». La delibera è stata approvata con 24 voti favorevoli e 11 contrari.
433/04

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