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Comune di Prato

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29/10/2004 16:04
Agenda -

Società della salute - Via libera del Consiglio allo statuto con le modifiche richieste dalla Regione

Protagonista della seduta del Consiglio comunale di ieri 28 ottobre la Società della salute, con l'adeguamento dello statuto e della convenzione alle prescrizioni indicate negli atti di indirizzo generale dati dalla Regione Toscana per l'avvio della sperimentazione della Società della salute, che programmerà, governerà e gestirà le politiche socio-sanitarie, socio-assistenziali e socio-territoriali dei distretti. La Conferenza dei sindaci ha esaminato lo schema dello statuto e della convenzione per adeguarli alle indicazioni della Regione: il 22 settembre scorso ha incontrato i rappresentanti dei medici di base e dei pediatri per illustrare le modifiche e il 13 ottobre ha siglato l'accordo di concertazione con le organizzazioni sindacali: «Con questo atto recepiamo gli indirizzi della Regione sulle modifiche statutarie da apportare - ha detto l'assessore ai Servizi sociali Maria Luigia Stancari - Da gennaio potrà così partire la prima fase della sperimentazione, che si dividerà in una prima parte di programmazione del sistema sociale e sanitario e in una seconda di gestione. Finalmente il sociale si unirà al sanitario, dando un servizio migliore ai cittadini e rispondendo meglio alla domanda». La delibera ha suscitato un vivace dibattito che si è protratto a lungo. Sono stati presentati anche due ordini del giorno in materia, uno di Rifondazione comunista e l'altro di Fi, An, Rifondazione, Psi Taiti per Prato e lista Prato Viva: il primo impegna il sindaco all'interno della giunta della Società della salute a presentare ogni 4 mesi una relazione al Consiglio comunale sulla sua attività, mentre il seconsdo chiede la nomina di oservatori, di maggioranmza e minoranaza, con diritto di parola e non di voto nella giunta della medesima Società della salute. «La Società della salute è una sperimentazione che ricorda molto i vecchi distretti Usl che hanno provocato la maggior parte del deficit delle finaze pubbliche che tutt'oggi paghiamo - ha detto Roberto Caverni di Fi - Bisogna stare attenti alle responsabilità che il sindaco avrà verso un consorzio con un bilancio di spesa pari a quello della Asl. Lo Stato e la Regione non potranno più intervenire per ripianare i debiti del settore». «Solo formalmente ricorda i consorzi sanitari Usl degli anni '70 - ha risposto Aurelio Donzella dell'Italia dei valori - Dal punto di vista finanziario non ci sono spese ulteriori e le risorse sono quelle già affidate ai distretti che finora hanno fatto capo alla Asl». «La Società della salute permette alle comunità locali di riappropriarsi della sanità del territorio, con i sindaci che diventano interlocutori diretti dei citadini - ha replicato anche Maria Grazia Ciambellotti -. Razionalizza e pianifica gli interventi anche per i più svantaggiati e riunisce finalmente il sociale e il sanitario». Prima di approdare al dibattito in aula la delibera con le modifiche statutarie è stata esaminata anche dalle Commissioni Affari istituzionali e Politiche sociali: «Oggi diamo corpo ad una scelta già fatta nella scorsa legislatura - ha affermato Luciano Bartolotti, presidente di quest'ultima Commissione - Stiamo dando avvio alla programmazione a cui in seguito dovremmo affiancare la gestione dei servizi e non è un fatto politico di poco conto che in Consiglio comunale dopo 20 anni si torni a parlare di sanità e di indirizzi socio-sanitari: i valori indicati dalla Regione, recepiti nello statuto e nella convenzione, sono l'integrazione dei servizi socio -sanitari, la partecipazione, la riappropriazione e la responsabilizzazione. Questi sono i principi che ci guideranno nella sperimentazione, che ci impegneremo a far funzionare, ed è giusto che nè lo Stato neè la Regione intervengano con le proprie risorse per azzerare i debiti». Di opinione opposta il consigliere Gianluca Banchelli di An, per il quale con la Società della salute il Consiglio comunale vedrà sviliti i propri poteri nell'ambito sociale attraverso un'operazione di esternalizzazione che diminuirà la partecipazione e il coinvolgimento dell'assemblea rappresentativa della cittadinaza. Il capogruppo di Rifondazione comunista Leonardo Becheri invece ha annunciato il suo voto favorevole nonostante alcune perplessità: «L'anno scorso ci siamo espressi negativamente sulla Societyà della salute, ma ora riteniamo che su diversi punti la questione sia migliorata. La filosofia di fondo ci è sempre sembrata buona, perchè finalmente i cittadini avranno un referente unico a cui rivolgersi. Vanno però discussi gli ampissimi poteri, da bilanciare, della giunta dela Società, tutta la partita dell'ospedale e il fatto che il 50% della Società sarà diviso tra i sette Comuni dell'area pratese mentre il restante è dell'Asl». «Le mie perplessità permangono proprio per i motivi spiegati da Becheri - ha replicato Roberto Baldi di Fi - Evidentemente anche al di là della scarsa convinzione prevale anche all'interno della sinistra il concetto che bisogna salire su questo treno. Vista l'entità di ciò che si approva mi sembra che i tempi di discussione siano davvero ridotti al minimo. Non sono giustificazioni sufficienti che si tratti di una sperimentazione e che sia una cosa avviata in precedenza. Quale sarà il ruolo del Consiglio comunale e le rsponsabilità del direttore generale?» Il dibattito si è concluso con l'intervento dell'assessore Stancari: «L'impegno sulla Società deklla salute è già stato preso 5 anni fa: il Consiglio comunale non viene affatto snaturato delle sue funzioni di dibattito, indirizzo e controllo, anche perchè all'interno della Società della salute ci sono i sindaci che rappresentano l'intera comunità. Le direttive della sperimentazione saranno poi portate all'attenzione del Consiglio. Inoltre le responsabilità della giunta nella gestione saranno divise da quelle del direttore generale. Non si tratta di una esternalizzazione, ma di una riappropriazione di funzioni in cui credo molto perchè migliorerà l'attuale sistema socio-sanitario in favore di tutti. Ci impegneremo per farla funzionare, non per farne una scatola vuota, perchè il nostro obiettivo primario non è di curare le persone, ma di guarirle. Sulla questione della divisione al 50% tra Asl e Comuni ricordo che comunque il potere di indirizzo rimane delle Ammistrazioni pubbliche». L'ordine del giorno di Rifondazione è stato approvato con 32 voti favorevoli e un astenuto, Giovanni Luchetti di Fi, mentre il secondo è stato respinto con 24 voti contrari dell'Ulivo. La delibera è stata approvata con 26 voti favorevoli, tra cui Rc e 7 contrari del centrodestra.
476/04

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