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Comune di Prato

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02/11/2004 15:46
Agenda -

Affitti calmierati - Le associazioni del volontariato sociale concordano con l'assessore Ciuoffo

L'appoggio c'è ed è stato manifestato all'assessore all'Urbanistica Stefano Ciuoffo stamani in una riunione, svoltasi nella sede dell'assessorato: la proposta di destinare una quota ad affitti calmierati di eventuali nuove abitazioni convince, o quanto meno è accolta positivamente, dalla Caritas Diocesana, dalla comunità Emmaus, dalla cooperativa La Bussola, dalla società S. Vincenzo de' Paoli e dall'associazione La Pira. Del resto Caritas diocesana (rappresentata nell'incontro con Ciuoffo dal direttore don Santino Brunetti), società S. Vincenzo de' Paoli (rappresentata dalla vicepresidente Anna Maria Fioravanti Papi) e associazione Giorgio La Pira (alla riunione erano presenti la presidente M. Luisa Mattei e il geometra Augusto Pieraccini), si erano già espressi favorevolmente sull'ipotesi avanzata da Ciuoffo in un intervento apparso sull'ultimo numero del settimanale 'Toscana Oggi'. E lo hanno ribadito a voce alll'assessore insieme all'ing. Lorenzo Frasconi, presidente della comunità Emmaus-sos casa, e ad Augusto Bassolino presidente della cooperativa La Bussola. I rappresentanti della Caritas e delle associazioni presenti all'incontro non solo hanno salutato positivamente le intenzioni del Comune, ma hanno sottolineato che «esiste un disagio sociale tutt'altro che creato ad arte. Sono sempre di più le persone che esprinono un fabbisogno abitativo». Inoltre le stesse sigle si sono offerte, qualora l'ipotesi andasse avanti, come 'mediatori' nella gestione dell'operazione, anche a garanzia delle proprietà. Da loro punto di vista è infatti importante che si attui «una gestione snella» e che si determinino «opportunità che costituiscano una risposta ai problemi abitativi». L'assessore Ciuoffo, a sua volta, ha chiarito che l'ipotesi non riguarda solamente i progetti avanzati dagli imprenditori, e le richieste di trasformazione delle destinazioni da industriale a residenziale, peraltro sotto esame da parte del Comune e della competente commissione consiliare, ma sarà tradotta in una «proposta articolata e organica a carico di tutti gli insediamenti abitativi di una certa consistenza previsti dal Piano regolatore». Una proposta che troverà la sua sede di elaborazione col Piano strategico e che sarà, in questo modo, posta a confronto con la città e con l'insieme delle sue espressioni organizzate. Insomma dice Ciuoffo si tratta anche di valutare esperienze in corso in altri Comuni, vedere cosa fanno e come agiscono, tener presente quello che si muove, considerando che anche la Regione Toscana sta indirizzando i propri contributi sulla casa a sostegno di affitti a prezzo calmierato. Senza peraltro alimentare attese immediate, dal momento che eventuali risposte non potranno che venire in tempi medi e nel contesto di una strategia che tende ad offrire abitazioni in affitto a costi calmierati per quelle famiglie che non possono comprarsi una casa e non possono neppure pagare canoni di locazione troppo alti. Prato sconta una carenza di edilizia pubblica: basti pensare che una città simile per abitanti, Livorno, può contare su un patrimonio di case pubbliche di 11 mila appartamenti contro i circa 1500 pratesi. All'origine di tale disparità il fatto che i finanziamenti sono stati concentrati sull'area fiorentina. Salvo constatare che mentre a Firenze minore era la pressione demografica, negli ultimi 50 anni a Prato gli abitanti sono progressivamente cresciuti.
483/04

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