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Comune di Prato

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26/11/2004 13:52
Cultura Domani, 27 novembre, alle 18, inaugurazione

'Gemine Muse' all'opera del Duomo

L'assessore Andre Mazzoni ha presentato la terza edizione della rassegna artistica
Dal 27 novembre al 30 gennaio nuovo appuntamento con l'arte contemporanea. La terza edizione di Gemine Muse valica i confini nazionali e sbarca in nove paesi europei. Trentasei musei apriranno le parte a 106 giovani artisti. A Prato, al Museo dell’Opera del Duomo, saranno esposte le opere di Paolo Meoni e Raffaele Di Vaia ispirate rispettivamente a Noli Me Tangere di Tommaso di Piero (1510) e alla Testa di Cristo di un anonimo scultore toscano del XIII sec. Il progetto è a cura del critico Marco Bazzini. L’inaugurazione della mostra pratese è prevista per domani, 27 novembre, alle 18. «E' sicuramente un'operazione intelligente - ha commentato l'assessore alla Cultura, Andrea Mazzoni - quella di far dialogare , come accade con Gemine Muse, l'espressività artistica di secoli lontani con la creatività odierna dei giovani». «Prato - ha rilevato Mazzoni - non poteva mancare a questo impegno progettuale, giunto alla terza edizione e ampliatosi all'Europa. La città è andata maturando una più piena consapevolezza delle sue potenzialità culturali, valorizzandosi sia sul terreno più storicizzato che su quello della contemporaneità, e 'Gemine Muse' sintetizza bene questo ponte identitario fra passato e presente, con l'esaltazione di una dialettica feconda fra patrimonio artistico e i linguaggi dell'oggi». Gemine Muse è promossa dalle associazioni CAI, Circuito Giovani Artisti Italiani, Cidac, Città Italiane d’Arte e Cultura, in collaborazione con la Darc, Direzione generale per l’architettura e l’arte contemporanee del Dipartimento per i beni culturali e paesaggistici del ministero per i Beni e le Attività Culturali, e con il sostegno di CULTURE 2000, Direzione generale educazione e cultura della Commissione Europea. La rassegna, quest'anno, coinvolge, oltre ai musei di 28 città italiane, anche 8 musei di otto Paesi europei. “Dopo il lusinghiero successo delle passate edizioni - spiega Fiorenzo Alfieri, presidente delle associazioni GAI e Cidac – abbiamo deciso di allargare il network artistico anche allo scenario internazionale, rafforzando comunque il nostro impegno in Italia”. La peculiarità dell’edizione 2004 di Gemine Muse, curata da un gruppo di 47 critici d’arte, coordinati da Giacinto Di Pietrantonio, è lo scambio di esperienze tra i giovani artisti italiani e quelli europei selezionati per l’iniziativa, pur mantenendo le caratteristiche di vetrina per la presentazione di lavori inediti degli artisti attraverso il rapporto diretto con le grandi opere d’arte del passato: “Anche per questa edizione – spiega Di Pietrantonio – resta il concetto di base: il confronto tra le identità del passato e quelle del presente che, in senso più ampio, è ciò da cui nasce ogni civiltà e la sua immaginazione simbolica, l’arte”. L’inaugurazione è prevista per sabato 27 novembre alle ore 18,00. SCHEDE ARTISTI Raffaele Di Vaia. Nato a Torino il 2 marzo 1969, vive a Firenze e lavora a Prato. Scultore toscano del XIII secolo Testa di Cristo, legno policromo, 1220-30 Scheda opera antica Scultura lignea dal modellato sintetico e raffinato, che ancora conserva l’originaria policromia, opera probabile di ambito aretino. L’intenso Cristus triumphans costituisce probabilmente un resto dell’imponente Crocifisso romanico della pieve di Santo Stefano (attuale Cattedrale), alto circa 280 centimetri, che fu distrutto nel 1839. La scultura era in origine collocata sull’iconostasi della chiesa romanica (fu poi spostata in controfacciata nel 1575). Opera di Di Vaia La testa dell’artista come fulcro della sua opera perché il momento creativo ha origine lì. Questo è il canone adottato, che, quasi serialmente, si ripete in tutti i suoi lavori. Le immagini moltiplicate in un effetto alone; la tendenza a spanderle nei suoi progetti (in quest’occasione 8 volte su esili basi di metallo) allontanano ogni riferimento alla tradizione del ritratto o dell’autoritratto, perché la testa interessa in quanto grembo delle idee, della creazione, della conoscenza, dell’opera. Anche di quel grande Christus triumphans non rimane che il volto, un frammento che mantiene integra la forza del simbolo per il senso di maestà che irradia. L’opera di Di Vaia prende le misure e supera il simbolico, apre nuove dimensioni, proprio come cinquant’anni fa fece Dalí in Corpus Hypercubicus. PAOLO MEONI Nato a Prato il 6 marzo 1969, vive e lavora a Prato. Tommaso di Piero Noli me tangere, affresco, 1510 Scheda opera antica L’affresco fu commissionato dal giurista Giuliano Guizzelmi per la sua cappella sepolcrale, nelle “Volte” sotto la Cattedrale. Il dipinto, che si ispira a Domenico Ghirlandaio nell’ingenuo ma piacevole paesaggio, è opera tipica di Tommaso, pittore e “trombetto” comunale, a lungo attivo in Prato (Palazzo comunale, San Niccolò, Figline, Grignano), che trasse ispirazione dai grandi artisti fiorentini del tardo Quattrocento (Filippino Lippi, Botticelli, Ghirlandaio), spesso citando parti delle loro opere. Opera di Meoni Sono diversi gli sguardi che si aprono nelle sue opere, stratificate come i diversi piani di un fotomontaggio anche quando, è questa una delle occasioni, si presentano nella terza dimensione. Sullo sfondo di un paesaggio montano reale, fotografato nei dintorni della città di Prato, ma dai tratti rinascimentali, si presenta un video poker su cui un ragazzo di colore esercita la propria abilità e fortuna. Che cosa conviene non toccare? Il senso della località o l’uniformità di un non luogo quale la sala giochi? Il diritto di cittadinanza o la facile illusione di potersi arricchire senza fatica? E l’opera d’arte, diversamente da quello ben definito della Maddalena, che ruolo riveste con la sua reazione ad una casualità oggi sempre più diffusa e difficilmente gestibile? GEMINE MUSE. LA STORIA. Gemine Muse - nato da una idea di Virginia Baradel e Giuliano Pisani della città di Padova - rappresenta una sorta di ponte virtuale tra passato, presente e futuro dell’arte. Gli artisti entrano nei musei, esplorano i segreti dei capolavori antichi e propongono produzioni contemporanee ispirate alle opere esposte. I risultati sono sorprendenti poiché gli artisti lavorano in un contesto museale realizzando progetti originali e allo stesso tempo contribuiscono a fornire rinnovata energia agli ambienti del passato. Tra gli obiettivi dell’iniziativa vi sono infatti la conoscenza e la valorizzazione del patrimonio artistico europeo, l’apertura ai giovani di nuovi orizzonti tramite la mobilità e gli scambi tra Paesi, il sostegno alla produzione di lavori inediti e la collaborazione tra istituzioni e soggetti anche di natura diversa, come musei di arte antica, enti pubblici, artisti emergenti e critici internazionali. A testimonianza dell’interesse suscitato dalla manifestazione, l’edizione 2004 di Gemine Muse concretizzerà il coinvolgimento di alcune tra le principali realtà produttive italiane che si affiancheranno alle istituzioni pubbliche nella comune valorizzazione della vita socio culturale del nostro Paese. Hanno infatti accordato il loro sostegno all’evento: Seat Pagine Gialle in qualità di Main Sponsor, Gruppo Alpitour e Touring Club Italiano come Contributor, Centostazioni per il supporto promozionale. Per esplorare il pianeta Gemine Muse è stato realizzato un catalogo multilingue che costituisce lo strumento ideale anche per riscoprire i tanti musei che ospitano la manifestazione; inoltre sul sito www.giovaniartisti.it approfondimenti, news, schede, database e molte altre curiosità.
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