29/11/2004 20:00
Consiglio Comunale
Seduta straordinaria sulla giustizia/1
Una delegazione a Roma: «Il governo ci deve ascoltare»
L'hanno chiesta al sindaco in un ordine del giorno votato da tutti i gruppi politici
Il Consiglio comunale chiede «al Governo di prendere in esame le necessità degli Uffici giudiziari di Prato e in particolare di adeguare le dotazioni organiche della Procura e del Tribunale, sia per quanto riguarda i magistrati che per quanto riguarda il personale amministrativo, di provvedere alla copertura dei posti previsti in organico e di dotare gli Uffici giudiziari degli strumenti necessari per espletare in maniera corretta una delle funzioni vitali dello Stato.
Inizia così l'Ordine del giorno presentato da tutti i dieci capigruppo consiliari nella seduta straordinaria del Consiglio comunale dedicata alla situazione della giustizia a Prato. L'atto è stato approvato all'unanimità dal Consiglio ed impegna «il sindaco a formare una delegazione cui partecipino tutte le forze politiche presenti in Consiglio Comunale con il compito di sollecitare il Governo a dare risposta alle richieste presentate.
Il documento giunge a queste conclusioni dopo aver sottolineato che «l' insufficienza degli organici dei magistrati di Tribunale e Procura risulta evidente se confrontati con quelli di altre istituzioni giudiziarie toscane e se rapportati ai procedimenti pendenti», e dopo aver rilevato che «la pianta organica del personale amministrativo inadeguata ed anche in buona parte vacante, non è stata ridefinita rapportandola alle reali esigenze del territorio come da impegno formale del Capo dipartimento dell’organizzazione giudiziaria assunto nell’incontro svoltosi nell’anno 2002 tra una delegazione cittadina guidata dal sindaco ed i rappresentanti del Ministro di Giustizia».
Inoltre il Consiglio comunale ha constatato che il tribunale e la Procura vivono una grave carenza di organico nonostante che «Prato sia la seconda città della Toscana per popolazione dopo Firenze con 180.000 abitanti, di cui circa il 15% stranieri» e che la natura del tessuto economico e produttivo del territorio, con circa 30.000 imprese nella provincia iscritte alla Camera di Commercio, comporti «una forte pressione sugli Uffici giudiziari alla quale non è possibile far fronte con gli attuali organici».
L'ordine del giorno è stato illustrato e discusso dai capigruppo. «Attraverso questo documento vogliamo essere al fianco del Tribunale, della Procura ma soprattutto dei cittadini utenti del servizio che la giustizia rende - ha detto Gerardina Cardillo (Ds) -. La giustizia non è infatti qualcosa di astratto, ma è nel quotidiano di tutti noi. E' importante quindi evidenziare e non lasciare nell'ombra le gravi difficoltà che la funzione giurisdizionale vive a Prato. Seguiremo da vicino l'evolversi della questione aspettandoci risposte positive per sostenere la realizaazione di un progetto di giustizia giusta ed efficiente».
«Prato ha il diritto e il dovere di reclamare dallo Stato il personale giudiziario ed ausiliare necessario per amministratre la giustizia - ha aggiunto Luca Roti della Margherita - Oggi il procuratore e il presidente del tribunale ci hanno fornito un quadro della situazione che suscita preoccupazioni per la sua gravità, per l'intollerabile durata dei procedimenti e la carenza-assenza di mezzi. L'insensibilità culturale prima che politica di questo Governo verso il problema ha aggravato la situazione, producendo una legislazione ad personam, farraginosa, che complica il lavoro della giustizia e le sottrae autonomia». Aurelio Donzella (Italia dei valori) ha rivolto un appello al Consiglio comunale affinchè oltre alla delegazione per sollecitare il Governo, si presenti un'istanza anche all'Alta corte dell'Unione europea perchè amminosca l'Italia, che nell'amministarzione della giustizia si alontana dai parametri europei.
«La situazione già difficile che Prato sta vivendo andrà a peggiorare se non ci saranno interventi - ha sottolineato Leonardo Becheri -. Per diffondere la cultura della legalità ci vuole l'impegno unitario di tutte le forze politiche, coinvolgendo anche altre figure istituzionali dello Stato con funzione di garanzia. Sicuramente non aiuta a migliorare la situazione chi pensa di far giustizia mettendo le taglie. Oltre alla delegazione per chiedere una soluzione in tempi rapidi, ci vorrebbe anche un'azione eclatante nei confronti del ministro».
«Per noi appare imprenscindibile - ha dichiarato il capogruppo di Alleanza nazionale Filippo Bernocchi - rivedere la pianta organica di giudici e collaboratori. An si impegnerà in questo senso«. Bernocchi ha anche sottolineato che «bisogna fare una battaglia per la città e non per stabilire quale dei governi precedenti e in carica ha fatto meglio». Ed ha anche annunciato che il sen. Magnalbò di Alleanza nazionale ha presentato un emendamento per far assumere i restanti 195 collaboratori amministrativi, sui 443 vincitori di concorso, nel Centro-sud, da Firenze in giù.
I Verdi ribadiscono l'importanza che il Consiglio comunale nella sua totalità si faccia portatore della preoccupante situazione della amministrazione della giustizia cittadina: «La situazione - ha rilevato il capogruppo Rindi - oramai ha drammatiche conseguenze sui cittadini, sulle imprese del territorio. Non indietreggiare, ma continuare a chiedere ciò che è necessario e dovuto per fare funzionare il sistema giustizia, è doveroso da parte delle istituzioni preposte a governare meglio questa città».
«E' positivo innanzitutto che il Consiglio si occupi di questi temi - ha affermato Goffredo Borchi di Fi -. Il problema riguarda infatti tutti i cittadini, perchè se la macchina della giustizia funziona i benefici sono per tutti. Faremo la nostra parte affinchè Prato abbia ciò che le spetta e più attenzione dal Ministero».
«Già nel 2003 fui membro di una delegazione del tribunale e delle istìituzioni locali che si recò a Roma a parlare con il Ministro della giustizia per sottoporgli gli sttessi problemi che affontiamo oggi - ha aggiunto Massimo Taiti del Nuovo Psi-Lista Taiti - Il tribunale di Prato è infatti sottorganico da quando nacque, ma allora ci fu risposto che i giudici pratesi dovevano lavorare di più. Per me gran parte del problema è che a Roma non ci si rende conto dell'entità di Prato, delle sue caratteristiche, della popolazione e del fatto che abbiamo circa 25.000 cinesi. Oltre che sul pronto soccorso dell'ospedale, questo influisce anche sul carico di lavoro per il tribunale».
622/04
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