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Comune di Prato

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29/11/2004 20:00
Consiglio Comunale Seduta straordinaria sulla giustizia/3

I magistrati chiedono iniziative straordinaria

Il procuratore Deidda: «Per risolvere i gravi problemi d'organico bisogna coinvolgere il capo del governo»
Un grido di dolore, anche con qualche punta di scoramento come quella del presidente del Tribunale Salvatore Palazzo, intervenuto nel Consiglio comunale straordinario dedicato ai problemi degli uffici giudiziari pratesi, «Vi ringrazio per questa iniziativa, ma ho l'impressione che non produrrà granchè». Fra gli operatori della giustizia a Prato, e nei vertici della magistratura pratese, si precisa il sentimento di essere stati finora inascoltati dai massimi gradi del ministero, tanto che il procuratore della Repubblica Beniamino Deidda ha chiesto al Coniglio comunale «una iniziativa politica straordinaria, che si rivolga alle massime autorità del Paese e che coinvolga chi ha la responsabilità complessiva delle nostre istituzioni, poichè non basta più appellarsi al Ministero di Grazia e Giustizia». Ministero chiamato più volte in causa dallo stesso procuratore, dopo aver ricordato un incontro lo scorso anno negli uffici di via Arenula a Roma, con il sen. Roberto Ulivi e l'on. Beatrice Magnolfi, cui seguirono promesse e nessun fatto effettivo. Del resto i numeri citati dal presidente del Tribunale parlano di 11.800 procedimenti civili pendenti e di un carico di 1800 cause per magistrato, quando è lo stesso ministero a suggerire per una gestione efficiente che non devono essere più di 500 per ogni giudice. Senza contare che nella pianta organica sono due in meno i magistrati rispetto agli attuali 16 e che la situazione del personale amministrativo, di cancellieri e ufficiali giudiziari (nella pianta organica ne sono previsti 16 ma sono solo 5) è ancora più drammatica. Nelle tabelle che lo stesso procuratore ha fatto distribuire ai consiglieri, contenute in una sua precedente relazione, risulta che i magistrati del Tribunale sono 16 mentre quelli della Procura 7, due due quali sul piede di trasferimento, contro rispettivamente 19 e 7 di Arezzo, 15 e 8 di Grosseto, 24 e 10 di Livorno. Ancora più ridotti gli organici amministrativi: 74 sono gli impiegati del Tribunale e 30 quelli della Procura. Tanto per fare dei raffronti Pisa ne ha 83 e 42, Lucca 98 e 44, Livorno 76 e 43. Se si prendono poi in considerazione città italiane, con popolazione compresa fra i i 150 mila e i 200 mila abitanti, come ad esempio Bergamo e Brescia a Nord, Perugia al centro e Salerno al sud, Prato è il fanalino di coda per numero di magistrati e di amministrativi. «Il ministro Castelli - ha continuato Deidda - sostiene che le risorse per la giustizia sono aumentate, ma nella realtà non bastano a mantenere i livelli scadenti di amministrazione della giustizia. Del resto sono gli stessi avvocati, per voce del presidente del loro ordine Paolo Cappelli, a denunciare uno stato di cose insostenibile. «Più che i magistrati mancano gli impiegati amministrativi. La carenza è particolarmente evidente all'ufficio notifiche». A tal proposito Cappelli ha consegnato al presidente del Consiglio comunale Daniele Mannnocci un ordine del giorno approvato il 25 ottobre scorso dagli Ordini forensi della Toscana, in cui si chiede al ministro di Giustizia di procedere anche per la Toscana all'assunzione degli ufficiali giudiziari a seguito dei concorsi già espletati. Sembra, infatti, che dei 443 vincitori dei concorsi per ufficiali giudiziari ne siano stati assunti solo 248 per le sedi del Nord d'Italia. «Nessun altro vincitore è stato assegnato alle sedi toscane, dove le carenze - assai più gravi che nelle città del Nord - vengono da tempo denunciate».
623/04

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