03/12/2004 16:30
Consiglio Comunale
Un lungo dibattito sui rifiuti
«Serve un impianto che produca energia per smaltirli»
Lo dice l'assessore Curcio. Dai banchi delle opposizioni sollevati dubbi e perplessità
La gestione dei rifiuti, un nuovo impianto di smaltimento e l'utilizzo ai fini energetici dei rifiuti con il termovalorizzatore sono stati gli argomenti sollevati in Consiglio comunale da un'interpellanza presentata da Leonardo Becheri e Paolo Fattori di Rifondazione comunista.
L'atto chiedeva se nel piano di smaltimento dei rifiuti industriali è prevista la realizzazione di un impianto di smaltimento, dove sarà localizzato, la quantità di rifiuti che smaltirà e quanti rifiuti attualmente nell'ambito provinciale non vengono riciclati, se è previsto un piano interprovinciale per lo smaltimento e come saranno coinvolti i cittadini e le categorie economiche nei processi decisionali a riguardo.
All'interpellanza ha risposto l'assessore all'Ambiente Camilla Curcio: «La competenza in materia è della Provincia, che sta elaborando il Piano di gestione dei rifiuti speciali, pronto a breve come il Piano industriale dell'Ato 10, al varo nei primi mesi dell'anno. Quindi è nell'ambito provinciale del Piano dei rifiuti speciali che va valutata la possibilità di realizzare un nuovo impianto. Comunque anche nel Piano provinciale per i rifiuti solidi urbani c'è la previsione di un impianto di smaltimento e termovalorizzazione dei rifiuti che a condizione di usare tecnologie avanzate e di rispettare l'ambiente attraverso un basso impatto produca energia. Per quanto riguarda la localizzazione, anche questa è una prerogativa del Piano provinciale dei rifiuti speciali, ma ovviamente dovranno essere rispettati i parametri legislativi nazionali e regionali in merito».
«Sulle quantità di rifiuti - ha proseguito l'assessore - vanno valutati i flussi e gli indici di aumento della produzione: oggi 60.000 tonnellate all'anno di rifiuti vengono riciclate, mentre 120.000 no. Cercheremo ovviamente il consenso sulle scelte da operare non solo delle istituzioni, ma anche dei portatori di interessi diffusi e dei cittadini, attraverso l'informazione e altre forme di coinvolgimento. Per il momento non ci sono accordi con altre realtà provinciali per il recepimento dei rifiuti nè di piani interprovinciali perchè per l'area è prevista l'autosufficienza. Vi è solo l'eventualità di un coordinamento per gli strumenti di pianificazione degli interventi tra la nostra Ato e quella di Pisa».
«I rifiuti possono essere una risorsa molto importante per la nostra città e non un problema - è intervenuto Fabio Caregnato del gruppo Ds aprendo il dibattito -. Con l'utilizzo dei rifiuti come fonte energetica i benefici e i ricavi vengono distribuiti ai cittadini e alle imprese. Bisogna potenziare anche la raccolta differenziata, già a livelli molto alti grazie ad Asm, ma questa non può essere l'unica soluzione, perchè si può arrivare al massimo al 45% dei rifiuti prodotti. Per un'area industriale come la nostra è fondamentale il riutilizzo ai fini energetici dell'altra parte dei rifiuti. Inoltre quando l'impianto sarà localizzato si potrebbe pensare a forme di compensazione per i cittadini che abitano nei suoi pressi, come energia elettrica e riscaldamento a basso costo. Nella realizzazione di questo progetto avranno un ruolo determinante le categorie econimiche, perchè dovrebbe essere creata una società mista pubblico-privata, con maggioranza pubblica. L'operazione dovrà essere gestita al meglio nell'interesse della collettività, poichè vale 300-400 miliardi delle vecchie lire».
Di parere opposto il consigliere Gianluca Banchelli (An), che non vede il progetto dell'impianto di smaltimento e termovalorizzazione di buon occhio: «Le mie preoccupazioni nascono dal fatto che sento parlare di introiti e risorse ma non della salute dei cittadini e dell'ambiente. La salute non significa solo sanità: sono stati valutati davvero il disagio e la dequalificazione dell'ambiente che una scelta simile comporta? Prima di tutto bisogna pensare alla salute dei cittadini e, parliamoci chiaro, in fatto di coinvolgimento la scelta è già stata fatta e ai cittadini sarà solo spiegata a cose fatte».
Parte dagli stessi presupposti anche Goffredo Borchi: «Si parla di tecnologie avanzate, ma anche la discarica del Coderino doveva dare tutte le garanzie di rispetto dell'ambiente ma poi non è stato facile mantenere le promesse fatte sulla carta. Innanzitutto credo che le cose non si possano risolvere solo nell'ambito provinciale e che ci voglia una visuale più ampia che tenga comunque conto delle caratteristiche e delle specificità di Prato».
Per Massimo Bartloni (Ds) sul problema dei rifiuti bisogna adottare le soluzioni tecnicamente più valide nel rispetto dell'ambiente e del principio del decreto Ronchi, in base al quale chi inquina paga.
«A giorni sarà pubblicato lo studio di fattibilità sul termovalorizzatore - ha aggiunto Aurelio Donzella dell'Italia dei valori -. Se i dati dimostreranno il rispetto dei canoni di impatto ambientale non avrei perplessità sull'utilità dell'impianto. Non si può continuare a contare per la produzione di energia solo sul petrolio».
L'utilizzo di tecnologie che garantiscano la tutela dell'ambiente e della salute è stato ribadito dall'assessore Curcio: «L'interesse della Giunta è compiere una scelta sullo smaltimento dei rifiuti che con studi e tecnologie all'avanguardia utiizzi i rifiuti in termini energetici, riducendo l'impatto ambientale. Certe scelte si rendono necessarie per far gravare il meno possibile sui cittadini i costi della gestione dei rifiuti. Su questa base richiamo tutti a compiere una scelta di responsabilità».
Quindi la replica di Becheri (Rc), che ha ribadito le sue perplessità sui sull'impianto di termovalorizzazione: «Mi aspettavo più chiarezza sul coinvolgimento dei cittadini nell'operazione e sulle previsioni dell'Amministrazione comunale in materia, perchè è inutile nascondersi dietro la scusa che il Piano provinciale è in preparazione quando invece si sa già molto. Ho poi molti dubbi sulla società mista che dovrebbe gestire gli impianti: per realizzare più introiti ci vogliono più rifiuti da smaltire, nell'interesse dei privati: questo come si concilia con la raccolta differenziata?»
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