salta la barra


Comune di Prato

 indietro
04/12/2004 14:49
Agenda E' morto Roberto Castellani/3

«Un grande cittadino di una nuova Europa»

Il ricordo del sindaco Marco Romagnoli: «Una vita dedicata alla memoria e alla pace»
La testimonianza di Roberto Castellani del sindaco Marco Romagnoli. «Se c’è una figura che ha incarnato il cammino fatto dall’Europa, dalla tragedia della guerra e dagli orrori del nazismo e dell’Olocausto, alla creazione di un Trattato costituzionale in cui si riconoscono 25 nazioni, nel nome di quelle idee di civiltà che la stessa Europa ha alimentato nonostante tutte le sue guerre e i suoi lutti, questa è Roberto Castellani. E’ la storia di un uomo, quelle piccole storie che non avranno l’onere della Storia con la S maiuscola e che a fatica fanno breccia nella cronaca, che dal sottocampo di Mauthasen, nella piccola cittadina austriaca di Ebensee, dove fu deportato a seguito degli scioperi pratesi del marzo 1944, ha saputo, con pazienza, superando ogni sorta di scetticismo e di freddezza, costruire ed essere l’artefice di un sentimento di amicizia, che si è tradotto nel gemellaggio sancito fra Prato ed Ebensee. Una piccola, ma grande, vicenda personale di un deportato, che si è misurato con la barbarie, che ha coltivato la memoria di quella tremenda pagina europea, ma lo ha fatto per andare più in là, per superare odi e lutti e l’inenarrabile e tremenda esperienza della follia nazista che insanguinò il vecchio continente. La memoria non come luogo del passato, entro cui restare chiusi, con tutto il carico di umiliazioni che allora, nei lager, donne e uomini furono costretti a sopportare, ma come matrice di un percorso aperto alla speranza di un futuro nel quali parole come democrazia, amicizia, tolleranza non fossero vuota retorica ma il tratto inconfondibile e costitutivo di una comunità formata da milioni di persone. Castellani ha rappresentato tutto questo, dal basso, senza i riflettori dei supervertici e degli incontri fra Capi di governo, che pur sono stati importanti, da quando a Roma fu firmato il trattato che di fatto segnò la nascita di una nuova Europa. Un contributo prezioso, insostituibile, che nel momento in cui restituiva dignità al martirio di coloro che perirono nei campi di sterminio, seppe dischiudere, con i gesti, con i “pellegrinaggi” a Ebensee, con le parole, con l’esempio di una volontà inesauribile, un inedito itinerario volto alla reciproca comprensione, al dialogo, alla frantumazione di ogni ostacolo che si frapponesse al cammino delle diverse popolazioni europee. Il gemellaggio fra Ebensee e Prato, fra i figli di coloro che le contingenze storiche posero da una parte e dall’altra, fatto di continui interscambi annuali, di giovani che si conoscono e imparano a parlare un linguaggio comune, ha all’origine il desiderio di Castellani, e di chi lo seguì in questa sua avventura come la sezione Aned di Prato, di costruire sulle rovine che furono qualcosa di stabile e di duraturo, nel nome di una pace universale, che superi differenze di cultura, di fedi, di modi di vivere e di pensare. Prato, la città di Prato, s’inchina a questo suo grande pratese, a questo suo grande cittadino, a questo cittadino di un’Europa che prosegue, anche fra stenti e difficoltà, il suo percorso unitario sul rifiuto assoluto della violenza e di ogni forma di odio».
648/04

Condividi su: Condividi su Facebook Condividi su Google Bookmarks Condividi su Twitter
 indietro  inizio pagina