14/12/2004 16:48
Economia
Il presidente della Provincia e il sindaco a Bruxelles
Prato a Ue, rigidi controlli contro il commercio sleale
La delegazione pratese incontra nella capitale belga alti funzionari della Comunità
(Ansa) - BRUXELLES, 14 DIC - Contro il pericolo di un'invasione di prodotti tessili dalla Cina dopo l'eliminazione delle quote dal primo gennaio 2005, gli amministratori locali di Prato - uno dei principali distretti tessili italiani - a Bruxelles hanno insistito su una 'pronta' e 'rigorosa' applicazione di 'clausole di salvaguardia' in caso di destabilizzazione del mercato, accompagnate in ogni Stato membro da un 'effettivo' giro di vite contro ogni forma di contraffazione e concorrenza sleale. La delegazione pratese composta dal sindaco della città tessile Marco Romagnoli e dal presidente della provincia Massimo Logli, accompagnati dai loro assessori alle attività produttive Fabio Giovagnoli e Daniele Panerati, nella capitale europea ha avuto una serie di incontri con funzionari ed esperti della Commissione europea, all'indomani del via libera definitivo dei ministri degli esteri Ue alla liberalizzazione del mercato. 'Vogliamo mantenere un colloquio aperto con Bruxelles - ha spiegato il sindaco - perché il futuro delle nostre imprese dipende da questioni fondamentali in discussione a livello europeo come il 'made in...', l'etichetta di tracciabilità del prodotto ed infine il via libera di ieri alla fine delle quote. Su quest'ultimo aspetto - ha aggiunto - è importante che la 'clausola di salvaguardia' per i nostri prodotti diventi operativa da subito, dopo il primo anno di monitoraggio - il più pericoloso -, non quando l'import di prodotti tessili dai paesi terzi avrà raggiunto livelli stratosferici'. Gli amministratori pratesi hanno, in particolare, puntato l'attenzione - sottolineando che questa è opinione condivisa da tutte le città tessili italiane - sulla necessità di 'governare' il cambiamento evitando, ad esempio, che paesi 'senza alcuna regola dal punto di vista ambientale o della salvaguardia della salute umana' possano immettere sul mercato prodotti tessili che 'hanno un costo più basso e non assicurano alcun controllo per il consumatore'. 'I nostri imprenditori dovranno fare i conti con regolamenti europei come quelli sull'utilizzo dei prodotti chimici (Reach) - ha rilevato il presidente della provincia di Prato - mentre da altre parti del mondo arriveranno sete o velluti senza alcuna tutela; per questo chiediamo con forza l'attuazione una etichetta obbligatoria di tracciabilità del prodotto anche sui semilavorati in modo da garantire lo svolgimento di una corretta concorrenza'. A Bruxelles gli amministratori pratesi hanno messo le basi anche per far decollare a livello europeo il centro di ricerca sul tessile che sarà realizzato a Prato nel 2005 grazie a finanziamenti nazionali e degli enti locali.(ANSA).
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