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Comune di Prato

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20/12/2004 12:20
Circoscrizioni Domani, 21 dicembre, ore 21.15, al teatro Magnolfi

Circoscrizione Est, inizia la rassegna teatrale

A inaugurare le scene una commedia di Shakespeare
Domani, 21 dicembre, alle 21,15, al teatro Magnolfi, avrà inizio la rassegna teatrale promossa dalla Circoscrizione Prato Est. Il primo spettacolo che la 'Compagnia per l'acquisto dell'Ottone' metterà in scena si intitola 'Sogno' ed è tratto dal 'Sogno di una notte di mezza estate' di Shakespeare. La regia è di Andrea Bianconi. La rassegna proseguirà nei due giorni successivi. Mercoledì 22 dicembre, alle 21.15, si rappresenterà 'Pan di legno e vin di nuvoli. Il lungo Sogno della Direttissima', un monologo di e con Stefano Cangioli con la regia di Viviano Vannucci, dedicato alla costruzione della linea ferroviario Prato-Bologna. Giovedì 23 dicembre sarà la volta di 'L'infanza negata dei Celestini. Vicende di un orfanotrofio italiano' di e con Maila Ermini (giovedì 23 dicembre), dedicato all'orfanotrofio di Prato chiuso nel 1966. L'ingresso è gratuito. Considerata la ridotta capienza del teatro 'Magnolfi', avranno la precedenza coloro che prenotano il posto telefonando alla Circoscrizione Est (tel. 0574/527025). LA SCHEDA 'Sogno' tratto da “Sogno di una notte di mezza estate” di W. Shakespeare. Regia di Andrea Bianconi. Il punto chiave della rilettura della nota commedia è l’idea del sogno come fulcro su cui ruota tutta la messa in scena. Dal mondo fantastico degli Elfi al mondo più terreno degli innamorati e dei nobili tutto viene affrontato con una visione onirica; anche gli artigiani in qualche modo si confrontano col sogno, quello possibile della rivincita personale attraverso la messa in scena dello spettacolo per il Duca Teseo e quello fantastico che vive Chiappa quando diventa l’amante di Titania. La storia degli artigiani viene trasposta e radicata in un tessuto culturale toscano più vicino alle nostre radici, dando ai personaggi un’umanità non svilita ma arricchita dall’uso della parlata toscana. La ricerca di un’affermazione sociale da parte degli artigiani non fa altro che accentuare la loro tragicità che sfocia nella tragicomica messa in scena del dramma di Piramo e Tisbe. Dunque non il grottesco ma il tragico non il comico ma il tragicomico. Il sogno degli amanti è quello della gioventù e del primo amore combattuto e totalizzante che rende questi quattro giovani prigionieri dei loro sensi e schiavi per amore; il tutto è vissuto con drammaticità e pienezza come solo un giovane può vivere questo tipo di amore. Lo spettacolo ha debuttato con grande successo l’estate scorsa presso i giardini della chiesa della Sacra Famiglia in collaborazione con la Circoscrizione Prato Est con cui la compagnia collabora ormai da alcuni anni.
735/04

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