Nel 2005 diminuirà il numero dei collaboratori

L'apporto professionale dei collaboratori è stato importante per la realizzazione degli obiettivi e dei programmmi del Comune, ma a partire dal 2005 l'Amministrazione andrà a diminuire il numero delle collaborazioni coordinate e continuative. Lo ha detto l'assessore all'Organizzazione, Loredana Ferrara, rispondendo all'interrogazione presentata dal consigliere di Forza Italia Giovanni Luchetti sul «massiccio» ricorso ai rapporti di co.co.co, collaborazioni coordinate e continuative, da parte dell'Amministrazione comunale. Luchetti ha fatto rilevare che, per questo tipo di incarichi, nel corso del 2003 il Comune ha erogato compensi pari a circa 2 milioni di euro mentre, nel primo semestre 2004, la spesa è stata di circa 1 milione e mezzo di euro. Nella sua interrogazione ha, quindi, chiesto se tutto ciò è conforme alla linee strategiche dell'Ente, se non sia concausa della crisi di liquidità del Comune, e soprattutto se sono stati rispettati i requisiti previsti dalla recente circolare del ministero della Funzione pubblica (15 luglio 2004) in cui si puntualizzano i requisiti necessari per l'affidamento delle co.co.co. «Gli incarichi a soggetti esterni - ha risposto l'assessore Ferrara - sono funzionali alla realizzazione degli obiettivi che l'Amministrazione si è posta e, in particolare, per realizzare programmi e progetti culturali e sociali che favoriscano la multiculturalità e la multietnicità, per creare un sistema informatico che possa rendere la macchina comunale sempre più efficiente». «Attività come quella di traduttore, mediatore culturale, docente di musica, programmatore informatico - ha precisato l'assessore - non possono che essere svolte da collaboratori vista la natura della prestazione che è continuativa in quanto la prestazione si protrae nel tempo, coordinata dato il vincolo funzionale tra l'opera del collaboratore e l'attività dell'Amministrazione ed è prevalentemente personale». Luchetti si è dichiarato assolutamente insoddisfatto della risposta. «Non ho avuto alcuna spiegazione convincente sulla compatibilità di questi incarichi con i requisiti di legittimità fissati nella circolare ministeriale e i criteri giurisprudenziali e normativi».