24/01/2005 16:19
Ambiente
La riunione sui provvedimenti antismog
Il Comune a consulto con le categorie
Domeniche a piedi proposte dai commercianti, dubbiosi gli imprenditori. Curcio: «Incontro positivo»
«Una riunione positiva. C'è stato apprezzamento per il metodo seguito dall'Amministrazione comunale che non ha dato seguito ai provvedimenti antismog senza prima consultare le categorie economiche e sociali e i sindacati». Così al termine dell'incontro sulle misure antismog, ipotizzate dal Comune, l'assessore all'Ambiente Camilla Curcio, che ne è stata protagonista insieme al sindaco Marco Romagnoli e all'assessore alla Mobilità Massimo Carlesi.
E' stata proprio Curcio a spiegare ai rappresentanti delle associazioni dei commercianti e degli artigiani, degli imprenditori, dei sindacati e delle associazioni ambientaliste e dei consumatori, il senso della proposta decisa dalla Giunta la scorsa settimana, che contempla le targhe alterne due giorni alla settimana, i divieti di circolazione per tre giorni la settimana ai mezzi ante '93 e l'estensione a Tangenziale e Declassata dell'area di divieto nelle domeniche ecologiche.
L'assessore ha illustrato le caratteristiche del provvedimento, spiegando che ancora c'è da decidere la fascia oraria nei giorni di targhe alterne («se concentrata o con una finestra nell'ora di pranzo»), e come l'eventuale sistema di deroghe non è dettato da schemi regionali, come nel caso dei mezzi ante '93.
Curcio ha anche confermato «che certe misure hanno un'incidenza», purchè non siano fatte 'una tantum' ma per un periodo prolungato, almeno fino al 31 marzo nel caso di Prato. Quanto alla definizione dell'ordinanza, per definire nei dettagli il quadro del provvedimento, dopo la consultazione ha preso il via un tavolo tecnico.
Accenti diversi dagli intervenuti. Se c'è stato un sostanziale via libera dai sindacati (Leandro Innocenti-Cgil e Annalisa Nocentini-Uil), Confesercenti (il direttore Giuseppe Di Ronato) e Unione commercianti (il presidente Franco Bigagli) hanno insistito molto sulla necessità di «estendere l'area del divieto durante le domeniche ecologiche, perchè non ha senso limitarla al centro storico».
Di più: per i commercianti le domeniche ecologiche dovrebbero essere la chiave di volta per abbassare le polveri, magari tornando agli anni '70 e prevedendo un blocco totale del traffico in tutta la fascia urbana. Più che «domeniche ecologiche» con limitazioni al traffico «domeniche a piedi».
Più articolata la posizione di artigiani e commercianti. Se per i primi con Anselmo Potenza (presidente di Cna) e Giovanni Nenciarini e Pierluigi Galardini (rispettivamente presidente e direttore di Confartigianato) «l'emergenza va affrontata ma bisogna stare attenti a limitare l'impatto sul sistema produttivo e quindi a gestire con attenzione i provvedimenti», per Maurizio Magni dell'Unione industriali «le imprese non possono permettersi di chiudere due giorni alla settimana. Se ciò fosse sarebbe inaccettabile».
E mentre Franco Di Martino (Legambiente) ha rilevato «che sento parlare molto di imprese e sistema produttivo ma nessuno pare interessarsi alla salute», prontamente contrabattuto dai rappresentanti delle categorie economiche («ma qui non c'è chi è per la salute e chi no»), Carlesi ha spiegato che il protocollo sulla qualità dell'aria ha funzionato perchè per 3/4 su di esso si sono impostate le politiche del trasporto pubblico e anche quelle infrastrutturali, compreso il sottopasso fra via Paronese e via Roma il cui cantiere sta per essere aperto.
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