26/01/2005 14:13
Cultura
Aperte stamani in Comune le celebrazioni
Il Giorno della memoria, per la prima volta senza Castellani
La manifestazione dedicata quest'anno a Roberto Castellani, presidente dell'Aned scomparso pochi mesi fa
Ricordare affinchè la barbarie del passato non torni mai più: questo il messaggio espresso stamani all'apertura delle celebrazioni nel Salone consiliare per la Giornata della memoria, dedicata al ricordo del dramma della Shoah e della deportazione di tanti italiani militari e civili nei campi di lavoro e sterminio nazisti nell'ultimo conflitto mondiale. Quest'anno la manifestazione è stata dedicata al ricordo di Roberto Castellani, presidente dell'Associazione nazionale degli ex deportati di Prato, recentemente scomparso. E' stata la prima celebrazione della Liberazione a cui Castellani è stato assente: ancora giovanissimo in seguito al grande sciopero del 1944 venne deportato ad Ebensee in Austria e visse sulla propria pelle la barbarie della prigionia e del lavoro forzato, riuscendo però insieme a pochissimi altri a far ritorno nella sua Prato. Per ricordarne la figura e l'impegno per la nascita del Museo della deportazione e della Resistenza di Figline e perchè quella parte di storia non venisse dimenticata stamani in Palazzo comunale è stato proiettato il film 'Luci nel buio' di Gabriele Cecconi, ispirato proprio alla vita di Roberto Castellani. Quest'anno il Giorno della memoria assume un significato particolare perchè è inserito nel programma delle manifestazioni per il 60° anniversario della Liberazione dall'occupazione nazi-fascista, che si concluderà il 25 aprile. Erano presenti L'Aned e le Associazioni combattentistiche con i propri labari, il vice presidente del Consiglio regionale con delega per il 60° anniversario della Liberazione Enrico Cecchetti, i presidenti del Coordinamento pratese per le celebrazioni Massimo Carlesi per il Comune ed Irene Gorelli per la Provincia, l'assessore alla Cultura con delega per il gemellaggio Prato-Ebensee Andrea Mazzoni, il regista della pellicola e la direttrice del Museo di Figline Camilla Brunelli. Il Salone era gremito di ragazzi degli istituti Datini e S. Niccolò di Prato e della scuola media Alessandro Volta di Bagno a Ripoli. Tra il pubblico erano inoltre presenti la moglie di Roberto Castellani, Sestilia, la figlia Stefania e la nipote Vittoria: «Per la prima volta Roberto Castellani non è qui con noi a ricordare e raccontare una storia che tante volte lui ha ripercorso insieme agli studenti per il valore della memoria e dello'insegnamento che può dare alle nuove generazioni - hanno detto gli assessori Carlesi e Gorelli. - Anche se qualcuno cerca di dimenticare quanto è successo noi abbiamo il dovere di ricordare e di dedicare almeno un giorno a quella pagina così buia della storia affinchè non ritorni. La testimonianza che questo è avvenuto non può essere affidata solo a chi è sopravvissuto, ma va letta correttamente ed obiettivamente per lasciare qualcosa ai più giovani». «Dobbiamo ricordare per due motivi principali - ha aggiunto il vice presidente Cecchetti -per le vittime dell'immane tragedia delle deportazioni
e di chi ne ha sofferto, compresi i 700.000 prigionieri di guerra catturati dopo l'armistizio dell'8 settembre, di cui tornarono solo 40.000, e perchè in quel che è accaduto c'è un patrimonio di valori e di insegnamenti utili per il nostro presente e per il futuro delle giovani generazioni. Non ci si può nascondere e giustificare con frasi come 'era la guerra', perchè ci sono comportamenti e decisioni che vanno al di là e sconfinano nel crimine e nella barbarie».
La giornata si è conclusa con la visita delle scuole al Museo della deportazione, dove sono custoditi molti degli oggetti appartenuti a Roberto Castellani durante la sua prigionia, mentre il programma delle celebrazioni per la Giornata della memoria continua domani sera sempre a Figline con lo spettacolo 'Il museo racconta'.
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