02/02/2005 16:50
Finanze
Incontro con le categorie economiche e i sindacati
Il sindaco presenta il Bilancio 2005
Niente ritocchi Ici, tariffe adeguate all'inflazione, più spese per i servizi, arriva la Tia
«Non vi proponiamo all'inizio di legislatura un nuovo patto fiscale perchè non ce n'è bisogno. Le tariffe sono semmplicemente adeguate all'inflazione, nè sono previsti aumenti dell'Ici e di tasse». Ha presentato così il sindaco Marco Romagnoli il Bilancio di previsione 2005, chiuso dalla giunta nella seduta di martedì, ai rappresentanti delle categorie economiche e sociali nonchè ai sindacati, riuniti stamani attorno al tavolo della Sala Giunta.
Da una parte il sindaco col suo vice e assessore alle Finanze Roberto Bencini, accompagnati dagli assessori Fabio Giovagnoli (Sviluppo economico), Enrico Giardi (Opere pubbliche), M.Luisa Stancari (Sociale), Andrea Mazzoni (Cultura) e dalla dirigente dell'Area risorse finanziarie Graziella De Castelli; dall'altra Anselmo Potenza e Fabio Mazzanti per la Cna, Pierluigi Galardini per la Confartigianato, Giuseppe Di Ronato per la Confesercenti, Franco Bigagli e Riccardo Diddi per l'Unione commercianti, Maurizio Magni per l'Unione industriali, Giuseppe Maroso e Filippo Bettarini rispettivamente per Legacoop e Confcooperative, Giuseppe Gregori (Cgil, Gabriella Melighetti (Cisl), Annalisa Nocentini (Uil).
Un Bilancio, che nelle parole del sindaco, ha tre caratteristiche: invarianza fiscale, allineamento delle tariffe, ferme dal 2001, al costo della vita nell'ordine medio del 10/12%, più spese per i servizi. Per far quadrare i conti su una spesa corrente preventivata in 136 milioni, si punterà ancora al recupero dell'evasione Ici, che comunque rimane ferma anche nell'ammontare delle detrazioni, per circa 3 milioni e 680 mila euro, puntando ad una verifica sulle case affittate negli ultimi due anni, sulle case sfitte e sui terreni e ad un rinnovato rapporto col Catasto, anche in previsione di un riesame degli estimi. Ma a far quadrare i conti del Bilancio 2005, per il quale si prevedono 83 milioni di entrate dai tributi, il risparmio di circa 6 milioni di euro della 'bolletta rifiuti', conseguente al passaggio da tassa a tariffa, deciso dalla Giunta e confermato dal sindaco.
La soprressione della Tarsu per la nuova Tia, la tariffa rifiuti, e il risparmio che ne deriva, consentono di accrescere la spesa sociale di 1 milione e passa di euro e di investire ancora nella scuola dell'infanzia, con circa 2 milioni di euro in più ispetto al 2004. Il sindaco è stato chiaro sul passaggio dalla Tarsu alla Tia, che comporterà un maggiore costo medio intorno al 30%: «Il passaggio è previsto dalla normativa nazionale e abbiamo deciso di realizzarlo da quest'anno. Il Comune nel 2004 ha introitato dalla Tarsu 21 milioni di euro, ma il costo reale di gestione dell'intero ciclo rifiuti è stato di 27 milioni. Con la Tia c'è un incremento nella bolletta, ma a parte il fatto che la Tarsu di Prato era la più bassa della Toscana, c'è da mettere nel conto anche i 6 milioni versati dal Comune che comnunque gravavano sui cittadini. Con la Tia siamo più vicini ai costi di smaltimento, i cui prezzi sono fissati senza trattative dai gestori di discariche o termovalorizzatori. Per abbattere i costi non c'è altra possibilità che realizzare un impianto che trasformi il problema in risorsa perchè in grado di produrre energia. Fino ad allora deve esserci una relazione fra produzione rifiuti e costo del servizio». Ad ogni buon conto il Comune, in virtù del risparmio ottenuto (i costi di smaltimento confluiranno tutti nella tariffa) mette sul tavolo 1,5 milioni di euro per attenuare gli effetti della Tia: 750 mila per un fondo di perequazione sociale, secondo due fasce Isee (indicatore sulla situazione economica equivalente), che praticamente riduce sensibilmente l'impatto sulla parte della popolazione maggiormente disagiata; 750 mila per incentivi, una sorta di premio a comportamenti virtuosi dei cittadini nell'ambito della raccolta.
Quanto agli investimenti il 2004 si è chiuso con 97 milioni di euro in opere realizzate, le esigenze per il 2005 erano fissate in linea con quelle del 2004, ma la Finanziaria non consente più di 48 milioni di spese in conto capitale. «Dobbiamo procedere a definire le priorità delle priorità - ha detto il sindaco - anche perchè pur volendolo la Finanziaria non ci consente di fare di più». E fra le priorità ci sono l'ampliamento dei cimiteri, il raddoppio della Declassata, da via Carlo Marx, il sottopasso alla Questura, il by pass all'incrocio di Chiesanuova, i finanziamenti per un altro lotto della Perfetti-Ricasoli e per il 2° lotto della Tangenziale (il collegamento con l'Asse delle industrie). E ancora: riconfermato per 7,5 milioni di euro il progetto 'Prato città sicura' (1,5 milioni per ogni Circoscrizione), 4 milioni per l'edilizia (nuovo plesso di Cafaggio e secondo lotto in via Toti) e due per la manutenzione scolastica, 2 milioni per l'acquisto di alloggi per fronteggiare l'emergenza abitativa.
114/05
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