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Comune di Prato

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18/02/2005 11:41
Consiglio Comunale Question time sul protocollo di Kyoto

Curcio annuncia un piano energetico comunale

'Prioritarie la senbilizzazione dei cittadini e lo sviluppo delle fonti rinnovabili'
Il protocollo di Kyoto è entrato in vigore il 16 febbraio e anche gli enti locali dovranno svolgere un ruolo importante di volano per la messa a punto di politiche energetiche che facciano perno sullo sviluppo sostenibile. L'assessore all'Ambiente, Camilla Curcio, è intervenuta nel dibattito aperto ieri sera in Consiglio comunale dalla presentazione del question time del ds Andrea Ballini, nel quale si chiedeva quali 'linee guida intendesse sviluppare l'amministrazione comunale nei settori dei trasporti, dei consumi di energia, nell'uso del territorio, per contribuire a raggiungere gli obiettivi di diminuzione degli inquinanti immessi nell'atmosfera fissati nel protocollo di Kyoto' . 'Gli obiettivi fondamentali della politica energetica - ha risposto Curcio - riguardano prevalentemente due aspetti: l'opera di sensibilizzazione che i comuni possono portare avanti nei confronti dei cittadini per stimolare comportamenti individuali sempre più improntati al risparmio energetico e un forte impulso allo sviluppo delle fonti rinnovabili di energia che l'ente pubblico, in assenza di una efficace politica nazionale, potrebbe dare promuovendo un mercato di imprese sociali'. L'impegno del Comune, secondo Curcio, deve essere in particolare rivolto a contrastare l'aumento dei consumi energetici incentivando il trasporto pubblico e sfruttando un'occasione importante come quella del regolamento edilizio che, sia per le nuove costruzioni come per le ristrutturazioni, dovrebbe prevedere accorgimenti tecnici volti a garantire un consistente risparmio energetico, tipo pannelli solari e conduttori termici. 'Tutto questo - ha concluso l'assessore all'Ambiente - dovrebbe essere parte di uno specifico strumento, il piano energetico comunale, che è fra i nostri obettivi'. Nel dibattito sono intervenuti i capigruppo consiliari che hanno riconosciuto, ognuno con sfumature e toni diversi, la portata storica dell'accordo internazionale che, secondo tutti, ha il merito di rilanciare il dibattito sulle questioni ambientali.
156/05

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