24/02/2005 15:49
Pace
Oggi a Prato, nell'aula consilaire del Comune
Padre Ibraihm incontra il Comitato Pro Pace in Palestina
Raccolti diecimila euro per aiutare gli studenti palestinesi di Gerusalemme
'La pace si costruisce con la pace e noi vogliamo difendere la pace. Non vogliamo più vedere scorrere il sangue a Betlemme, come è accaduto nel 2001, quando l'esercito israeliano ha posto sotto assedio la basilica della Natività per dieci giorni. Durante l'occupazione sono morti venti palestinesi e alcuni di questi erano miei compagni di scuola'.
Sono le parole pronunciate da uno dei sei studenti palestinesi che, questa mattina, hanno accompagnato Padre Ibrahim nell'incontro con il Comitato Pro pace in Palestina che si è tenuto nell'aula consiliare del Comune di Prato. Tutti e sei gli universitari da due anni frequentano le università del nostro paese. Non sono i soli: dalla Palestina altri venti studenti sono arrivati da qualche anno in Italia per completare gli studi universitari grazie al contributo di molte città italiane, fra cui Prato. E oggi, in Comune, a padre Ibraihm sono stati consegnati i fondi raccolti dal Comitato Pro Pace in Palestina, in tutto circa diecimila euro, che saranno in parte (oltre seimila euro) destinati al finanziamento del progetto per l'adozione a distanza di giovani studenti palestinesi, al pagamento cioè delle rette scolastiche per i ragazzi che frequentano il college Terrasanta di Betlemme, in parte (3000 euro) per il recupero e la formazione dei giovani del centro sociale della parrocchia di San Salvatore a Gerusalemme. Ad accogliere padre Ibraihm - oggi parroco della chiesa di San Salvatore a Gerusalemme e rappresentante della custodia francescana presso lo Stato di Israele e l'Autorità palestinese - è stato il sindaco Marco Romagnoli, che ha sottolineato come l'incontro di oggi possa rappresentare 'un'ottima occasione per rimarcare la cultura della pace'. 'Quanto tempo - si è chiesto il sindaco - ci vorrà per ricostruire ciò che in Palestina il muro ha diviso e divide, creando odio, allontanando il dialogo fra le persone e impedendo la pace? Da parte nostra dobbiamo a favorire la convivenza civile in ogni parte del mondo: solo così ci sarà pace e convivenza civile ovunque'. Padre Ibraihm ha rilevato come la riapertura del dialogo fra israeliani e palestinesei - avvenuta con la formazione del nuovo governo dell'Autorità palestinese - abbia interrotto per fortuna l'incessante catena di sangue. 'Troppi anni di violenza e di morte hanno segnato la Terrasanta. A Gerusalemme oggi vivono 6 mila famiglie e, purtroppo, si è diffusa la piaga della droga. Grazie al vostro aiuto cerchiamo di aiutare i giovani a andare all'università e, sopratutto, a non abbandonare la scuola. Più di duemila ragazzi, da 3 ai 18 anni, cristiani e musulmani, seguono i corsi di studio e vengono educati al reciproco rispetto, al dialogo e alla convivenza'. All'incontro con padre Ibraim sono intervenuti anche gli assessori alla Pace della Provincia, Irene Gorelli, e del Comune, Andrea Mazzoni. Presenti anche il sindaco di Poggio a Caiano, Gelli e il direttore della Caritas diocesana, don Santino Brunetti.
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