26/02/2005 14:57
Cultura
Il progetto di Comune, Rotary e Fondazione Cassa
Morris lascia la sua 'fontana' a Prato
La scultura di uno dei maggiori artisti contemporanei collocata nei giardini del piazzale Falcone e Borsellino
«Le tracce dove erigere il basamento ci sono già, ma sarebbe riduttivo definirla una fontana, è una scultura, un marmo che l'acqua mostrerà nella sua limpidezza e lucentezza». Il sindaco Marco Romagnoli annuncia così l'operazione, che a distanza di 31 anni dalla collocazione nella centralissima piazza S. Marco della «Forma squadrata con taglio» di Henry Moore («forse la sua opera più importante, per le dimensioni e per essere un unico esemplare» dice il noto collezionista d'arte pratese Giuliano Gori), consente ad un altro grande artista contemporaneo, Bob Morris, di lasciare un 'segno' del suo passagio a Prato.
Non a caso il progetto, di cui si parla da mesi, è stato presentato in forma ufficiale stamani all'Auditorium del Centro per l'arte contemporanea 'Luigi Pecci', poco prima della conferenza stampa nella quale lo stesso sindaco e presidente del Museo Romagnoli, il direttore Daniel Soutif e il curatore Jean-Pierre Criqui, hanno illustrato l'esposizione delle opere di Morris, inuagurata nel pomeriggio, che occuperanno le sale del Centro da domani, domenica 27 febbraio, fino al 29 maggio.
E se Morris si è limitato a dire che nell'ideare la sua opera si è ispirato «al disegno del Campidoglio di Michelangelo», la volontà comune di Amministrazione municipale, Fondazione Cassa di Risparmio e Rotary club Prato di mettere la sua 'fontana' nei giardini del piazzale Falcone e Borsellino, si ispira ad un altro ambizioso proposito: fare dell'opera d'arte di Morris il simbolo della Prato del terzo millenio, così come lo è divenuta la scultura di Moore.
Impresa non facile cui ha concorso, come ha spiegato il presidente Aldo Grassi, il Rotary club Prato, che in «occasione dell'anno del centenario del Rotary International, ricorso per l'esattezza lo scorso 23 febbraio, ha profuso le sue energie per dotare la città di un'opera d'arte di assoluto valore, in grado di elevare il prestigio del nome di Prato nel mondo, ma anche di essere memoria negli anni della ricorrenza rotariana».
Fu il Comune che, circa sei anni fa, commissionò l'opera d'arte a Bob Morris, con l'intenzione di collocarla in una delle tante rotonde della città. Intenzione che si arenò per essere «riesumata» dal Rotary. Sta di fatto che il sindaco Marco Romagnoli dette subito il suo ok, al pari del presidente della Fondazione della Cassa di Risparmio Roberto Cenni (rappresentato dal vice presidente l'avv. Aldo Facchini: «E' il desiderio della Fondazione di lasciare un segno e non sarà l'ultimo»), l'Ente che costruirà l'opera, acquisendone la proprietà e sostenendo l'onere finanziario della realizzazione. E così Giuliano Gori, altro socio rotariano, ha contattato nuovamente mesi fa Bob Morris, ricevendone l'immediata approvazione. Il progetto di situare la 'fontana' di Morris in uno spazio urbano della città ha così ripreso quota e sarà concretizzato entro l'anno. «La nostra speranza - spiega il sindaco - era di collocare la scultura nei giardini del piazzale Falcone e Borsellino nel periodo in cui le opere di Morris sono in mostra al Pecci. Purtroppo non è stato possibile». Solo un rinvio però, in attesa che sia espletato il complesso iter burocratico che contempla la cessione della proprietà dal Comune alla Fondazione Cassa, che finanzia come detto l'intera operazione. Oggi non c'è stata la posa della prima pietra, ma di sicuro non trascorrerà il 2005. Anche perchè le tracce per il basamento su cui poggerà la scultura («la collocazione fra l'altro richiede una complessa struttura di ingegneria idraulica» spiega ancora il sindaco) sono già state impresse nei giardini del piazzale Falcone e Borsellino.
192/05
Condividi su: