28/02/2005 16:32
Agenda
Gli olimpionici per lo sport nella scuola
«Salviamo l'educazione fisica»
Un documento sarà inviato al ministro dell'Istruzione Letizia Moratti
La medaglia di bronzo di ginnastica Yuri Chechi e la medaglia d'argento di canoa Josefa Idem nelle Olimpiadi di Atene sono tra i firmatari del documento che sarà inviato al Ministro dell'istruzione Letizia Moratti per chiedere la salvaguardia dell'educazione fisica nelle scuole: la petizione chiede che il decreto legislativo sulla riforma delle scuole superiori di secondo grado, che prevede la riduzione da due ad una sola ora obbligatoria della materia a settimana lasciando l'altra come facoltativa, venga modificato prevedendo invece tre ore settimanali in accordo con le indicazioni europee, l'inserimento del liceo sportivo nel sistema italiano dell'istruzione e dell'insegnamento qualificato dell'attività motoria anche nella scuola primaria impartito da diplomati Isef o laureati in Scienze motorie.
L'atto, intitolato 'Non c'è educazione senza educazione fisica' è stato presentato e firmato stamattina in Palazzo comunale dal sindaco Marco Romagnoli, l'assessore allo Sport Aldo Milone, i due olimpionici di Atene 2004 Josefa Idem, che ricopre anche la carica di assessore allo Sport del Comune di Ravenna, e Yuri Chechi, fiore all'occhiello dello sport pratese più volte testimonial per iniziative della sua città che promuovono l'attività sportiva, il presidente della Federazione ginnastica d'Italia Riccardo Agabio, il presidente della Confederazione delle associazioni provinciali degli insegnanti di educazione fisica Flavio Cucco, la coordinatrice dell'Ufficio di educazione fisica del Centro servizi amministrativi Elisabetta Faggi e la presidente dell'Associazione dei diplomati Isef di Prato Grazia Biagi. Era presente inoltre Giovanni Biagiotti, direttore del Trofeo città di Prato, che ha sottolineato che l'Italia è già all'ultimo posto in Europa per le ore dedicate all'attività motoria di base nelle scuole: già adesso infatti ne ha un terzo rispetto alla Francia e la metà di Belgio e Germania: Prato presenta però un dato in controtendenza, perchè il 75% della popolazione pratica sport, una delle percentuali più alte in Italia secondo un'indagine commissionata dall'assessorato allo Sport al centro di statistica dell'Università La Sapienza di Roma: «Se sarà convertito in legge il decreto dimezzerà le ore di educazione fisica nelle scuole - ha detto il sindaco Romagnoli - I problemi finanziari dello Stato andrebbero risolti in altro modo e non penalizzando l'educazione dei ragazzi: noi come Comune ci rifiutiamo di sottrarre risorse allo sport e alla cultura. E' necessario invece ricorrere a sinergie e soluzioni che impieghino meglio i mezzi disponibili». «Nonostante i tagli della Finanziaria a Prato siamo riusciti a mantenere un'ampia offerta formativa di base - ha aggiunto l'assessore Milone - In una città in cui lo sport è praticato da persone di ogni età vogliamo dare un segnale forte al Governo affinchè non penalizzi la formazione sportiva nelle scuole». L'orientamento del decreto stride con i principi espressi nel 2004, anno europeo dell'educazione attraverso lo sport, e con l'indizione da parte dell'Onu del 2005 come anno internazionale dello sport e dell'educazione fisica per la pace e lo sviluppo. Uno degli argomenti contro la riduzione del 50% delle ore di ginnastica è stato poi il problema dell'obesità nell'età giovanile, che ha raggiunto li velli preoccupanti in Italia: «Il compito della scuola è educare i ragazzi senza tralasciare alcun aspetto - ha affermato Yuri Chechi, che proprio nella sua città natale ha mosso i primi passi nello sport - Il problema dell'obesità si può risolvere solo attraverso un'adeguata educazione alimentare e motoria che la scuola non può ignorare. Anche in qualità di presidente della Commissione nazionale atleti propongo invece al Ministero di non farsi autogol e di operare un'inversione di rotta dando più importanza alla creazione di una cultura sportiva a scuola. E' un paradosso che in anni dedicati a livello internazionale ai valori dello sport si riduca ulteriormente un livello già basso di attività motoria nelle scuole».
Le associazioni degli insegnanti di educazione fisica, la Federazione ginnastica e il Coni hanno chiesto ed ottenuto per le prossime settimane un incontro con il ministro Moratti per discutere delle richieste espresse anche nel documento pratese.
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