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Comune di Prato

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01/03/2005 15:32
Economia Un documento dell'esecutivo cittadino

La Giunta aderisce allo sciopero dell'8 marzo

Il Comune parteciperà col Gonfalone alla manifestazione promossa dai sindacati
La giunta comunale condivide le ragioni e solidarizza con lo sciopero 'per il tessile' indetto da Cgil-Cisl-Uil per il prossimo 8 marzo. Il Comune di Prato parteciperà col Gonfalone alla manifestazione promossa dalle organizzazioni sindacali, nella consapevolezza che c'è bisogno di una politica industriale nazionale per consentire alle economie locali di sostenere le sfide su mercati internazionali sempre più aperti e sempre più dominati dalla concorrenza dei paesi di nuova indistrializzazione. Il Comune di Prato ha investito da tempo la stessa Comunità europea in relazione a politiche specifiche che riaguardano il tessile, soprattutto per quanto concerne le regole del commercio internazionale, e come componente e presidente di Acte Italia, l'associazione che riunisce le comunità tessili europee, ha portato in una sede europea la piattaforma e la petizione, stilata da sindacati e associazione industriali, sul futuro del tessile pratese. Il Comune di Prato aderisce allo sciopero dell'8 marzo nella convinzione, peraltro ribadita da Cgil-Cisl-Cisl, che la difesa del tessile, e del valore economico e produttivo del distretto, passa attraverso politiche industriali che determinino condizioni favorevoli all'innovazione, alla ricerca, alla qualità dei prodotti. Il Comune di Prato appoggia l'iniziativa sindacale. Occorrono scelte precise a sostegno della base produttiva del Paese. Scelte che scommettano sul futuro e sulla possibilità per le produzioni italiane di stare sui mercati internazonali. La difesa del tessile è questione di strategie che puntano decisamente allo sviluppo e che costituiscano il contesto per nuovi investimenti. La Giunta comunale ritiene che occorrano risposte chiare da parte del Governo nazionale e, condividendo le esortazioni del Presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi, ritiene che non ci si possa rassegnare al declino industriale del nostro Paese e del distretto. Esistono le capacità e le energie per rinnovare la struttura produttiva dell'economia nazionale e delle economie locali.
197/05

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