02/03/2005 14:33
Pace
La delegazione pratese era partita il 25 febbraio
Conclusa la missione in Kosovo
Mazzoni: 'Soddisfatto per il contributo ai giovani e al futuro del paese'
E' rientrata nella tarda serata di martedì la delegazione pratese partita con un volo militare per il Kosovo il 25 febbraio scorso. Il Comune era rappresentato dall'assessore alla Cultura e alla Pace, Andrea Mazzoni, che si è dichiarato molto soddisfatto del 'piccolo contributo' che Prato è riuscita a dare ai giovani e quindi al futuro di quel paese: la scuola elementare realizzata Resnik con il contributo di 52mila euro del Comitato pro emergenze città di Prato e dalla Caritas diocesana di Prato, Assisi, Nocera e Gualdo. Oggi la scuola è composta da tre classi e accoglie circa un centinaio di bambini. Grazie alla nuova struttura, inaugurata nel 2003, i bambini dei villaggi montani vicini a Klina possono andare a scuola senza percorrere a piedi i dieci chilometri che li separavano dalla scuola elementare più vicina. Felici di questa realizzazione il direttore didattico e i tre insegnanti della scuola hanno voluto consegnare alla delegazione pratese un attestato di ringraziamento, citando nell'occasione un proverbio popolare 'Chi apre una scuola chiude una prigione', quasi a sottolineare la speranza che si è ora aperta dopo la terribile esperienza dei massacri che hanno devastato il paese e coinvolto anche i bambini. I ringraziamenti sono arrivati anche dal vice-presidente della Municipalità di Klina, Prenke Gjaj.
Prima di visitare la scuola, la delegazione - formata anche da due rappresentanti della Caritas pratese - si è incontrata con la comunità di giovani volontari del campo Caritas di Radulok, diretta da Massimo Mezzali, dove sono ospitati quindici bambini, dai cinque ai quattordici anni, provenienti da famiglie che si trovano in situazioni di grave disagio economico.
Il viaggio è proseguito con la visita alle famiglie cui i volontari italiani hanno costruito una casetta in alcuni dei 54 villaggi intorno a Klina. Quindi la delegazione ha visitato il reparto dei Carabinieri presso il comando interforze Kfor a Pristina e il Villaggio Italia di Peja dove si trova il contingente dell'esercito italiano.
Domenica 27 febbraio la delegazione pratese è stata raggiunta dal vescovo di Prato, monsignor Gastone Simoni, che nella chiesa di Zlocukane, presso Klina, ha concelebrato la messa con il vescovo del Kosovo.
'Il viaggio - ha commentato Mazzoni - è stato segnato da momenti di forte commozione. Abbiamo visto i segni della pulizia etnica : fosse comuni, interi villaggi abbandonati dai serbi di cui restano solo gli scheletri delle case. Per un assessore alla Pace è un'occasione che conferma la necessità di esperire sempre nuovi percorsi di pacificazione'.
201/05
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