22/03/2005 16:57
Scuola
La sorella del giudice vittima della mafia ospite oggi in Comune
'Mafia e legalità': i ragazzi incontrano Rita Borsellino
L'iniziativa è stata organizzata dalla scuola media Malaparte e dall'elementare Collodi nell'ambito del progetto deicato alla legalità
Con un lungo applauso e con commozione i ragazzi della scuola media Malaparte e dell'elementare Collodi hanno accolto stamani nel Salone consiliare Rita Borsellino, sorella del magistrato trucidato dalla mafia a Palermo nel 1992 nell'agguato di via D'Amelio.
Il tema del dibattito di oggi era infatti «Mafia e legalità», punto di arrivo del progetto «Educazione alla legalità» realizzato dalla scuola media Malaparte con il Centro Studi Borsellino e Falcone di Prato: all'iniziativa hanno partecipato tutte le classi dell'istituto comprensivo, dalla materna alla media, che hanno affrontato la materia con gli insegnanti sotto diversi punti di vista.
Ad accompagnare Rita Borsellino c'erano l'ex sindaco Fabrizio Mattei, nella cui legislatura è nato e si è sviluppato il progetto fortemente sostenuto anche dall'allora assessore alla Pubblica istruzione Rita Frosini, l'attuale titolare Sabrina Nieri, la dirigente dell'istututo comprensivo Malaparte Maria Josè Manfrè e il presidente del Centro studi pratese dedicato ai due magistrati uccisi dalla mafia Enzo Picardi.
La dottoressa Borsellino, di ritorno dal Veneto dove ha partecipato a varie iniziative per la decima Giornata della memoria delle vittime della mafia, celebrata ieri, ha parlato ai ragazzi della cultura della legalità e di quel tragico giorno del 19 luglio 1992 in cui un'autobomba dilaniò suo fratello e tutta la scorta, un'esplosione che distrusse 4 palazzi, 140 appartamenti, decine di macchine catapultate nelle vie limitrofe. Sono state tante le domande dei ragazzi che gremivano il Salone sul senso di una vita spesa per la giustizia, sulla paura di vivere perennemente sotto protezione, sui rapporti tra mafia e politica e sull'omertà: «Il sacrificio di Paolo e di Giovanni Falcone non è stato inutile, perchè la loro vita e la loro morte sono servite a scuotere le coscienze delle persone - ha detto Rita Borsellino. - La reazione a questo stato di cose è il regalo che ci hanno lasciato. Per combattere la mafia è importante diffondere la cultura della legalità e del rispetto delle regole tra le nuove generazioni, insegnare ai ragazzi a rispettare le regole anche più semplici perchè un giorno da grandi osservino quelle regole più importanti che sono le leggi».
Anche Paolo Borsellino nel 1986 è stato in visita a Prato in occasione del premio letterario che il Comune assegnò a Corrado Staiano per l'opera dedicata al maxi processo ricevendo in dono il Gigliato d'oro. Per la sorella Rita non è la prima volta che fa tappa a Prato: sette anni fa partecipò al fianco dell'ex sindaco Mattei e del presidente Picardi del Centro studi Borsellino e Falcone al progetto del libro 'L'alfabeto del cittadino', che venne distribuito in tutte le scuole pratesi e di Catenanuova, provincia di Enna: «Prato ha una lunga tradizione di diffusione di cultura della legalità - ha affermato l'assessore Nieri - Iniziative come questa sono un modo importante di fare scuola ed educazione, perchè per far radicare legalità e democrazia bisogna cominciare con i ragazzi».
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