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Comune di Prato

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30/03/2005 16:07
Opere pubbliche Il prestigioso architetto 'ingaggiato' da Consiag

Ex Banci, Fuksas disegna il polo espositivo

Comune e azienda pubblica insieme per il recupero di una vasta area di 280 mila mq. La Regione stanzia 10 milioni di euro
Sarà Massimiliano Fuksas, architetto di grande fama, che ha progettato anche la Fiera di Milano, a disegnare il polo espositivo pratese, nell'area ex Banci, quale prolungamento di Fortezza da Basso e di Firenze Fiere, nel cui capitale sociale c'è anche il Comune di Prato. Sul tavolo, per l'avvio di un'operazione di recupero di un'area di 280 mila mq (le strutture espositive ne occuperanno 20 mila), 160 dei quali di proprietà di Consiag, l'azienda multiservizi che si estende ben oltre i confini della provincia tessile, anche uno stanziamento di 10 milioni di euro, deliberato ieri dalla Regione, che di fatto riconosce il polo espositivo pratese «quale infrastruttura di area metropolitana - come specificato dal sindaco Marco Romagnoli - all'interno delle attività di Firenze Fiere e dei suoi programmi di ampliamento». Conferenza stampa delle grandi occasioni in Palazzo comunale, con lo stesso sindaco, il presidente di Consiag Paolo Abati, gli assessori comunali Fabio Giovagnoli (Sviluppo economico) e Stefano Ciuoffo (Urbanistica). I contatti con Fuksas sono stati avviati da dicembre e dopo due incontri il presidente di Consiag, lo scorso 17 marzo, ha affidato al prestigioso architetto l'incarico per effettuare un 'master plan' di tutta l'area ex Banci, che sorge a ridosso della Declassata, l'arteria, paralella al tratto 'cittadino' della A11, che separa la parte sud della città dal suo nucleo più denso a nord. Polo espositivo e ridisegno di una porzione intera di territorio, per quella che si annuncia come una scelta di pianificazione urbana, risultato del Piano strategico, la cui elaborazione è in corso dal novembre dello scorso anno, destinata a mutare il volto di Prato, e a diversificare le sue attività, prefigurando, come da attuale Piano regolatore di Bernardo Secchi, un vero e proprio 'asse dei servizi'. Un polo espositvo polivalente, poichè nei suoi 20 mila mq, dovrà comprendere il centro espositivo, un centro congressi, uno spazio per ospitare eventi di ogni tipo ed altre attività integrative e di supporto, fra cui strutture ricettive, una 'città dei sevizi', spazi di relazione ed aree verdi. Da più di due lustri Prato rincorre il miraggio di fare dell'area Banci il luogo delle sue 'funzioni superiori'. Poi con l'ingresso in Firenze Fiere e l'accordo del 2001 l'idea di costruire, per dirla ancora col sindaco, «un polo di supporto a Fortezza da Basso». Più di due lustri per qualcosa che da oggi è più concreto, perchè come ha sottolineato il presidente di Consiag Paolo Abati «si esce dal novero delle intenzioni. Mi piace sottolineare che la nostra azienda, che agisce nel mercato privato ma è pubblica nella sua definizione, è un patrimonio importante per lo sviluppo del territorio». Certo è un primo inizio di un pecorso complesso, ma dell'area ex Banci non si ragiona più in termini ipotetici. «Tutto questo - chiosa Romagnoli - è nato all'interno del Piano strategico, che come si vede non è a futura memoria. Operiamo programmando e programmiamo operando. A chi ci dice che non facciamo niente non intendiamo rispondere, preferiamo parlare coi fatti». E i fatti sono anche quelli di una proposta ambiziosa di pianificazione urbanistica, affidata a Fuksas, che avrà 60 giorni di tempo per presentare il master plan, dopodichè, spiega l'assessore all'Urbanistica Stefano Ciuoffo, si procederà alla variante del Piano strutturale e dal 2006 si inizierà a progettare gli interventi. «Una risposta anche alle esigenze della città - sostiene l'assessore allo Sviluppo economico Fabio Giovagnoli - che attraversa una difficile fase di transizione». Una doppia operazione con un investimento per la creazione del polo espositivo, per il quale la giunta regionale ha stanziato i 10 milioni di euro, calcolato in 40 milioni di euro. «Dieci milioni - dice il sindaco - sono un buon inizio. Poi discuteremo con altri soggetti pubblici, Provincia e Camera di commercio, e privati». Per non dire della possibilità di accedere ai Fondi strutturali europei, la cui riforma si rivolge anche agli aspetti della qualificazione urbana. Insomma il dato è tratto e a Prato si spera di vedere i risultati già entro la fine dell'attuale mandato amministrativo «per un tipo di progetto destinato a segnare un'intera legislatura».
292/05

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