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Comune di Prato

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01/04/2005 17:24
Consiglio Comunale Nel tardo pomeriggio di ieri, 31 marzo

Approvata a maggioranza la manovra finanziaria 2005

Voto contrario di Fi, An, Rc, Sinistra per Prato, Nuovo Psi
Con 24 voti a favore e 13 contrari è stata approvata l'intera manovra finanziaria 2005 del Comune: una dopo l'altra sono state messe in votazione le sei delibere che compongono la manovra proposta dalla giunta a partire da quelle relative all'introduzione della Tia, la tariffa di igiene ambientale per lo smaltimento dei rifiuti che prenderà il posto della Tarsu, e ai due regolamenti per l'applicazione della tariffa e per la gestione dei rifiuti urbani. Di seguito sono stati approvati il programma triennale delle opere pubbliche 2005/2007, il bilancio di previsione 2005 corredato dalla relazione previsionale e programmatica e dal bilancio plueriennale, i provvedimenti connessi alle previsioni di entrata per la cessione di aree e fabbricati da destinare a residenza e attività commerciali. Su ciascun atto il risultato del voto non è cambiato: su 37 votanti sono stati espressi 24 'sì' dai gruppi di maggioranza, Ds, Margherita, Comunisti Italiani, Italia dei Valori e Verdi, e 13 'no' dai gruppi di Forza Italia, Alleanza nazionale, Nuovo Psi, Sinistra per Prato e Rifondazione comunista. Tutti respinti gli 80 emendamenti al bilancio presentati dalla Casa delle libertà, più uno di An e Fi, e quelli di Rc sul regolamento di applicazione della tariffa dei rifiuti e sul regolamento di gestione dei rifiuti ed assimilati, mentre è stato approvato a maggioranza l'emendamento del gruppo riguardante la relazione programmatica previsionale. Approvato anche l'ordine del giorno presentato dai capigruppo dell'Ulivo per l'introduzione del sistema di tariffazione dei rifiuti urbani civili ed industriali. Il bilancio così impostato resterà affisso per dieci giorni all'albo pretorio del Comune prima di diventare esecutivo. Quindi la giunta procederà all'approvazione del Peg, il piano economico di gestione 2005, con il quale saranno assegnate ai dirigenti le risorse finanziarie, strumentali e di personale necessarie al conseguimento degli obiettivi, frutto della negoziazione fra la componente politica e la struttura burocratica. GLI INTERVENTI DEI CAPIGRUPPO Massimo TAITI, capogruppo del Nuovo Psi, ha sottolineato le criticità della proposta di bilancio segnalandone in particolare sei punti: la spesa per il personale è eccessiva rispetto al bilancio generale dell'ente e occorrerebbe uno studio per calcolarne il costo includendo in esso anche quello sostenuto dalle società partecipate che hanno sostituito il coumne nell'erogazione di alcuni servizi; il ricorso alle consulenze e collaborazioni esterne è ancora troppo esteso; i proventi delle sanzioni per infrazioni al codice della strada non vengono destinati alle finalità previste dalla legge, cioè al miglioramento della rete viaria, e in bilancio sono previsti introiti superiori a qulli del 2004 mettendo in discussione il rullo stesso della polizia municipale; non è dato sapere quale sarà l'impatto della nuova tariffa rifiuti sui cittadini, professionisti e categorie economiche; manca uno sforzo per il recupero dell'Ici su una larga fascia di evasione; gli introiti della legge 10/70 non sono destinati agli investimenti come dovuto. Infine, ha rilevato Taiti, occorre riflettere e quantificare il costo sociale dell'immigrazione che la città sta pagando. Goffredo BORCHI, capogruppo di Forza Italia, ha osservato che, in una fase di crisi come quella che Prato sta attraversando, il bilancio comunale avrebbe dovuto tener conto delle necessità delle famiglie e delle imprese. 'Con l'introduzione della Tia - ha spiegato Borchi - aumenta il gettito nelle casse comunali e sarebbe giusto che le maggiori entrate possano essere ridistribuite a vantaggio delle famiglie in difficoltà economiche aumentate nel corso degli ultimi tre anni. Oggi se ne calcola un numero di 3/4 mila'. Per dare un aiuto concreto alle nuove situazioni di povertà Borchi propone, inoltre, di interrompere lo stanziamento di 1,5 milioni di euro l'anno da parte del Comune a favore del Centro Pecci 'una struttura costosa e poco compresa dai pratesi, sul cui futuro dovremmo fermarci a riflettere. Intanto vorremmo che queste risorse, insieme ai proventi della Tia, in tutto circa sei milioni di euro, fossero destinati alle famiglie bisognose'. Tommaso RINDI, capogruppo dei Verdi, ha parlato del primo bilancio dell'attuale maggioranza come di un bilancio di transizione che trova la sua maggiore novità sul passaggio da tassa a tariffa per la gestione di rifiuti urbani. 'La nuova tariffa - ha osservato Rindi - dovrà essere monitorata e deve essere rafforzato l'impegno a conseguire sempre maggiori risultati sul fronte della raccolta differenziata, introducendo il sistema della raccolta porta a porta e la creazione di isole e stazioni ecologiche'. Inoltre, l'adeguamento tariffario, secondo Rindi, deve essere mirato al contenimento del carico tariffario dell'utenza domestica. Positivo il guidizio di Rindi per la scelta di non aumentare l'Ici in modo generalizzato e di non aver previsito maggiori entrate dagli oneri delle concessioni edilizie. Da Leonardo BECHERI, capogruppo di Rifondazione comunista è arrivata la raccomandazione affinchè il piano strategico, lo strumento scelto dalla giunta per costruire il futuro della città, possa essere elaborato con il coinvolgimento del maggior numero possibile di attori. Becheri ha giudicato la Tia 'una scelta da non demonizzare anche se occorre prevedere una maggiore differenziazione fra utenze domestiche e non'. Non ha, comunque, risparmiato critiche alla giunta per aver, a suo avviso, preannunciato in più occasioni che l'onere della Tia sarebbe diminuito con la realizzazione del termovalorizzatore. 'Questa correlazione è strumentale - ha commentato Becheri - e non mi trova d'accordo.' Decisamente negativo il giudizio di Maurizio BETTAZZI (An) sull'intera manovra. In primo luogo, ha osservato Bettazzi, dalla relazione dei sindaci revisori emerge la non chiarezza sui costi del personale e sull'entità del patrimonio comunale, per la cui alienazione, anche quest'anno, viene fatta una previsione di oltre 100 milioni di euro. 'La previsione 2004 per le alienazioni - ha fatto notare il capogruppo di An - era di 95 milioni di euro e si è rivelata infondata perchè solo 5 dei 95 milioni previsti sono entrati nelle casse del Comune: nessun opera pubblica è stata realizzata e nessun intervento di rifacimento è stato completato.' Circa il personale, Bettazzi ha lamentato il fatto che, nonostante le esternalizzazioni, il numero dei dipendenti non risulta diminuito, e prosegue la politica del ricorso alle consulenze e collaborazioni esterne, che se in alcuni casi - come la scuola di musica - sono giustificate, in altri sono tutte da chiarire. Bettazzi ha, quindi, espresso la sua contrarietà sulla forma di controllo scelta per le società partecipate: il controllo non sarà effettuato, come iniziamente previsto, dalla Ragioneria del Comune, ma dall'assessorato al Bilancio: una cabina di regia, a suo avviso, tutta politica. Molto seguito l'intervento del capogruppo della Margherita Antonello Giacomelli, secondo cui il bilancio 2005 rappresenta il documento contabile di un anno di transizione e anche per questo molto importante, perchè riafferma l'impianto strategico della politica finanziaria intrapresa nelle Ammnistrazioni precedenti, ma con importanti novità, prime tra tutte la Tia e la Società della salute: «Dal punto di vista strategico questo bilancio si distingue positivamente perchè fronteggia il Patto di stabilità - ha detto il parlamentare, - che ormai è un Patto di instabilità che non dà alcun contesto di supporto alla finanza locale perchè i parametri di riferimento cambiano continuamente, e fa i conti anche con il minor gettito Irpef. A fronte di questi elementi il bilancio fa comunque la scelta coraggiosa di riaffermare il ruolo del Comune come punto di riferimento della comunità con nuove e più grandi responsabilità: mi domando tuttavia se davvero la classe industriale che è stata leader in Europa non avesse altre risposte da dare a questa città. Si è realizzato quello che paventavamo: che la tentazione di salvarsi da soli mentre la nave affonda fosse troppo forte. Occorre quindi reagire con forza a questo scollamento e ad una sorta di perdita del valore della 'pratesità': il bilancio e glia tti di questa Amministrazione sono all'altezza della risposta e la nostra ambizione è la costruzione di un modello nuovo di patto sociale con un'economia non più basata sulla microimpresa familiare, ma su competenze più complesse per poter stare sul mercato». Gli stessi interrogativi sono stati posti da Mauro Vannoni di Sinistras per Prato viva, che ha espresso preoccupazione per una città sempre meno improntata al tessile dove le case prendono il posto delle fabbriche: «La crisi economica che la città attraversa è accompagnata da una grave crisi culturale e sociale che si riverbera sull'immagine di Prato e in cui progetti come quello della multisala peggiorano la situazione. Le famiglie sono in difficoltà e i giovani sono senza lavoro: Prato rischia di diventare vittima di una politica edilizia che non porta lavoro e che sciupa la città per gli interessi di pochi. Gli enti locali dovrebbero recuperare il loro ruolo di punto di riferimento, perchè troppo alla svelta si è voluto dare un colpo d'accetta alla gestione pubblica dei servizi affidandola a soggetti senza le dovute competenze ed analfabeti in materia di cui il Comune paga gli errori». «Condivido questo bilancio sotto diversi aspetti - ha proseguito - Aurelio Donzella dell'Italia dei valori - perchè pur nelle difficoltà poste dalla Legge finanziaria che ostacolano le manovre dell'ente locale riesce ad attuare il programma dell'Amministrazione comunale nei suoi punti principali, cioè la protezione dello stato sociale, i servizi ai cittadini, le infrastrutture e la cultura. Dobbiamo concentrare ora la nostra azione sulla difesa dei nostri prodotti di qualità, sulla loro eticità contro forme di sfruttamento minorile e sull'opportunità di trasformare i rifiuti in energia». Gerardina Cardillo dei Ds ha invece posto l'accento sul fatto che l'Ici rimarrà invariata e che non ci saranno aggravi sulle tasche dei cittadini: «Si tratta di un bilancio che si preoccupa della qualità della vita, ma senza aumentare per questo la pressione sui cittadini. Il Comune spesso si è dovuto sostituire al Governo assente su più fronti. Ad esempio negli emendamenti presentati dalla Casa delle libertà si dice che si spende troppo per materie non di nostra competenza, come la scuola, ma allora di fronte ad uno Stato che non interviene non dovremmo garantire istruzione e cultura di livello? E'fondamentale investire nella cultura per la crescita dell'individuo e della comunità. Il ridisegno del Museo Pecci come istituzione va in questa direzione. Anche sul socilae quest'anno saranno investiti 630mila euro in più dell'anno scorso con una spesa per il Comune di 11 milioni e 530mila euro». Infine Moreno Zazzeri dei Comunisti italiani ha annunciato il voto favorevole del gruppo su tutte le delibere in quanto il bilancio si rifà al programma del sindaco sottoscritto da tutta la coalizione del centro sinistra in campagna elettorale e premiato col voto dei cittadini pratesi. Nella lunga maratona del dibattito iniziato mercoledì sono intervenuti anche Mario Bensi dei Ds, Roberto Baldi di Fi, Maria GRazxia Ciambellotti della Margherita, Lavinia Rosseti dei Ds, Antonio Falcone dello stesso gruppo, Gianluca Banchelli di an, Paolo Fattori di Rc, Rita Romagnoli dei Ds, Rita Pieri e Giovanni Luchetti di Fi, Elisabetta Carullo dei Ds, Gianni Cenni e Filippo Bernocchi di An.
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