06/04/2005 13:46
Cultura
Venerdì 8 aprile, ore 17.30, nelle Antiche Stanze di S. Caterina
Si inaugura la mostra di Carlo Cioni
L'esposizione rimarrà aperta fino al 30 aprile
Venerdì 8 aprile, alle 17.30, nelle Antiche Stanze di S. Caterina (via S. Caterina 17), l'assessore alla Cultura, Andrea mazzoni, inaugurerà la mostra di Carlo Cioni. La mostra rimarrà aperta fino al 30 aprile con il seguente orario: 10,00 - 13,00 / 15,00 - 18,00; chiuso martedì e festivi; informazioni: tel. 0574 615 025.
Artista contemporaneo, Cioni inizia ad esporre nel 1961 e da questo momento sara’ presente a tutte le iniziative della galleria Numero. Appartengono a quel periodo i quadri “scritti” nei quali si vuole cogliere il senso generale della nascita nel formarsi della stessa scrittura.
Nel 1965 entra a far parte del gruppo “set di Numero”. Risalgono a questi anni i quadri tridimensionali con strutture luminose di plexiglas nei quali, con l’intervento della luce artificiale, si tende a rendere il piu’ possibile smaterializzata e fluida l’immagine.
Nel 1966-1967 partecipa alle rassegne del gruppo espresso dalla rivista romana “Arte oggi” diretta da Guido Montana.
Alla fine degli anni sessanta inizia un rapporto di lavoro con la galleria” Il fiore”, di Corrado Del Conte, che proprio allora rinnovava i propri interessi culturali dedicandosi alle nuove proposte artistiche. Sempre in quegli anni espone alla galleria milanese Arte Centro con la quale manterra’ un rapporto costante.
Inizia anche la collaborazione con la rivista milanese “NAC” diretta da Francesco Vincitorio, curando, fra l’altro, un numero speciale dedicato alle arti visive in Toscana.
Intorno al 1975 riprende a lavorare sulla tela con una ricerca imperniata sullo studio della natura del tempo.
Dal 1977 al 1978 e’ nella redazione della rivista fiorentina “Visual” e nel 1979 partecipa al primo convegno internazionale degli artisti a Bologna, intervenendo sul problema della critica d’arte e il suo linguaggio. Di questi anni sono la serie dei quadri titolati “i semi della mente” e “le cose fuori”.
Nel 1983 inizia il lavoro sulle architetture le cui immagini sono orientate alla condizione di sospensione del tempo come pratica conoscitiva di una dimensione cercata nell’origine potenziale della forma. Nel 1985 espone con una mostra antologica in Palazzo Vecchio di Firenze e nel 1986 e’ presente con un gruppo di opere alla mostra “arte e alchimia” curata da Arturo Schwarz alla biennale di Venezia nel cui catalogo e’ presente anche con un’intervento scritto.
Nel 1991 con Vincenzo Accame, Magdalo Mussio e William Xerra espone a Milano, Genova e Vicenza con opere di “scrittura” accompagnate da un catalogo “le origini segrete” in cui gli autori testimoniano con scritti teorici il proprio lavoro.
Dal 1993 si trasferisce da Firenze nel vicino Chianti alla ricerca di una condizione piu’ favorevole ad un processo conoscitivo “diverso” e “alternativo” in cui arte e meditazione devono coesistere al servizio di una conoscenza “altra”.
312/05
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