15/04/2005 17:01
Consiglio Comunale
Un primo bilancio del Piano strategico
«Un metodo di governo di lungo periodo»
Nella stessa seduta illustrato dal vice sindaco il Piano generale di siluppo
«Il Piano generale di sviluppo è uno strumento di indirizzo importante perchè rappresenta la base della più complessa elaborazione del Piano strategico contenendo i punti qualificanti su cui interverremo nell'arco del quinquennio della legislatura, con interventi in parte già avviati». Il vice-sindaco Roberto Bencini ha avviato così la presentazione delle linee generali del Piano di sviluppo, approdato ieri all'approvazione del Consiglio comunale insieme alle comunicazioni sul Piano strategico.
Bencini ha riassunto i contenuti del documento esponendo i punti principali su cui sarà improntata l'azione amministrativa: il dialogo con l'Europa, ritenuto importante nell'attuale congiuntura di crisi, l'attenzione alla dimensione metropolitana, il disegno di una città del futuro più bella con nuove proposte di sviluppo, una nuova concezione urbanistica intorno all'asse della Declassata e della Tangenziale, la strutturazione dello stato sociale e delle esigenze legate alla sua evoluzione e alla salute, il potenziamento del trasporto pubblico come scelta strategica anche a sostegno dell'economia e l'attenzione all'università e alle politiche culturali: «Inoltre è prevista la riorganizzazione degli strumenti pubblici di governo - ha aggiunto l'assessore al Bilancio - che passa anche attraverso una rivalutazione delle società partecipate, che saranno il volano di un'operazione strategica per costituire una nuova rete di servizi che aumenterà le sinergie e l'efficienza a favore degli utenti».
La parola è poi passata all'assessore cui è affidata la delega del Piano strategico, Fabio Giovagnoli, che ha sottolineato come quella dello strumento di programmazione sia una scelta volontaria per gli enti locali e così è stata per Prato.
«Il piano strategico -ha spiegato Giovagnoli - è un processo teso al coinvolgimento degli attori della programmazione locale che consentirà in futuro di orientare le scelte generali e condividerle. Si tratta di un percorso di lunghissimo periodo che il Comune ha già avviato e che, ad oggi, ha visto la partecipazione di oltre settecento soggetti nel corso di 26 incontri. La pianificazione strategica non è comunque un documento che riassume le proposte amministrative o un libro di soluzioni, ma un processo in atto ed una metodologia d'intervento in cui sono coinvolti soggetti diversi, attori del tessuto sociale, per arrivare alla soluzione ottimale. Anche l'Unione europea intende il Piano come strumento di lavoro per monitorare e procedere».
Giovagnoli ha ricordato che al Piano strategico lavorano i quattro gruppi di lavoro cui è affidato il compito di definire il Piano strategico: 'Città compiuta' coordinato dall'assessore all'Urbanistica Stefano Ciuoffo; 'Città sostenibile' coordinato dallo stesso assessore Giovagnoli; 'Città coesa e solidale' coordinato dall'assessore alle Politiche sociali, Maria Luigia Stancari; 'Città del cambiamento e della cultura' coordinato dall'assessore alla Cultura, Andrea Mazzoni.
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