15/04/2005 14:30
Polizia municipale
Un'operazione congiunta con la Polizia stradale
Scoperta truffa nel ramo delle assicurazioni auto
Una falsa agenzia lucrava sulla differenza fra il costo della polizza e il premio assicurativo
Un'operazione congiunta della Polizia stradale e della Polizia municipale ha portato all'emissione di quattro avvisi di garanzia, da parte del sostituto procuratore Sergio Affronte, che ha coordinato l'inchiesta, a carico di altrettante persone per i reati ipotizzati di truffa semplice e frode e per associazione alllo scopo di frode nel campo delle assicurazioni auto.
L'operazione è stata presentata stamani, nella sede pratese della Polizia stradale in via Alessandria, dal dirigente della Polizia stradale Gabriella Fornasier e dal vice comandante della Polizia muncipale Andrea Pasquinelli, insieme agli agenti che hanno condotto l'inchiesta.
Oltre agli avvisi di garanzia a carico delle quattro persone coinvolte, è stata posta sotto sequestro la sede di via Guevara 10 dove operava la falsa agenzia assicurativa.
Le indagini sono partite dai controlli di routine che Stradale e vigili urbani effettuano nei loro normali servizi. Il raggiro ha coinvolto come vittime predestinate cittadini extracomunitari, di varie nazionalità, a cui si faceva intravedere la possibilità di contrarre polizze assicurative sottocosto, rispetto ai prezzi che di solito le compagnie applicano a questo tipo di clienti, considerati ad alto rischio soprattutto per la loro condizione di precarietà.
Gli agenti della Stradale e della Polizia municipale si sono accorti che in molti casi non erano in regola i tagliandi assicurativi, a fronte invece della presentazione di certificati assicurativi, risultati contraffatti, da parte degli interessati.
In pratica la falsa agenzia, diretta da un pratese, fra l'altro indagato due anni orsono per truffa, e da sua moglie, con complici altre due persone, una di Firenze e l'altra residente a Scandicci, esperte del ramo assicurativo, sceglievano gli extracomunitari, che poco conoscono la normativa italiana e non in grado di stabilire la veridicità o meno della documetazione, facendo loro credere di aver stipulato una polizza assicurativa, fra l'altro a prezzi di favore. Un meccanismo ben oliato che lucrava sulla differenza fra il costo dell'assicurazione corrisposto dal malcapitato cliente e il premio assicurativo che invece veniva registrato con le compagnie. Un giro d'affari di circa un miliardo di vecchie lire per un guadagno di circa 300 milioni di vecchie lire. La frode scattava ai danni delle compagnie su questo doppio binario: da una parte una polizza falsa nelle mani degli extracomunitari coinvolti, dall'altra una polizza e per una classe di rischio solitamente superiore attivata presso le compagnie.
Sono 200 le querele raccote da Polizia stradale e Polizia municipale, ma le persone coinvolte sarebbero oltre 250.
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