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Comune di Prato

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15/04/2005 18:23
Consiglio Comunale Gli interventi dei capigruppo dopo la comunicazione del sindaco

Il Centro Pecci protagonista del dibattito consiliare

Diversi i punti di vista sugli scenari futuri del museo e per risolvere la crisi
L'analisi della situazione di crisi del Centro per l'arte contemporanea Luigi Pecci e del percorso di risanamento fatta dal sindaco Romagnoli ha chiuso la seduta del Consiglio comunale di ieri. Diverse e contrastanti le opinioni espresse dai gruppi di maggioranza e di opposizione sull'impasse attuale e sugli scenari futuri del museo: il dibattito è stato aperto da Maurizio Bettazzi, capogruppo di An, che ha suggerito di razionalizzare le spese e diversificare l'offerta del Centro per suscitare maggiore interesse da parte della città e la nascita di un indotto intorno al museo: «Invito la maggioranza a compiere delle scelte che sono ormai necessarie. Non si può più permettere che la gestione sia in mano agli stessi che appena è stata scoperta la pentola si sono scaricati di ogni responsabilità dicendo di non aver colpe per i debiti accumulati e che i bilanci erano sani fino all'anno scorso. Non l'accetto ed è chiaro che qualcuno mente». «Oggi in realtà non è stato scoperchiato nulla - ha aggiunto Massimo Taiti del Nuovo Psi - perchè almeno il 10% delle mie interrogazioni negli ultimi anni è stato dedicato alla situazione del Pecci ed è la prima volta che un sindaco espone un'analisi della situazione in Consiglio. La riflessione sui modi di gestire di questa Amministrazione si allarga però anche ad altre istituzioni, come il Centro giovanile di formazione sportiva, di cui è stata cambiata la gestione nonostante funzionasse benissimo, e il Metastasio di cui si parla di cambiare il direttore anche se gli abbonamenti sono incrementati da 1200 fino a 2100 e il teatro è diventato un fiore all'occhiello della città». Per Mauro Vannoni di Sinistra per Prato viva occorre «che tutti facciano la loro prte senza nascondere la testa come gli struzzi, in modo che quest'istituzione culturale cittadina abbia più attenzione e sia posta nell'ambito delle politiche culturali regionali». Rifondazione comunista ha affermato di essere contraria alla chiusura del museo, perchè sarebbe una perdita d'identità per Prato: «Prato non deve diventare la dependance culturale di altre città - ha detto il capogruppo Leonardo Becheri - ma ci vuole però più chiarezza sugli enti esterni del Comune, non solo quando si arriva all'emergenza». «Ringrazio il sindaco per l'atto di coraggio fatto oggi esponendo con onestà la situazione - ha esordito Goffredo Borchi di Fi - Siamo stati lasciati soli dalla Regione, che aveva invece fatto tante promesse sul ruolo di Prato come capofila per l'arte contemporanea in Toscana annunciando contributi e sostegni. E' stato un tradimento politico anche da parte di chi aveva già amministrato la città. Il nostro impegno sarà ora quello di seguire il percorso di risanamento del Pecci». Gerardina Cardillo dei Ds ha rimarcato la necessità di legare maggiormente il Centro al contesto locale per ricostruirne l'identità e avere un ruolo di promozione dello sviluppo di Prato: «Non è la prima volta che affrontiamo la situazione del museo, perchè si parlò di necessità di risanamento e rilancio anche in fase di discussione di bilancio. L'arte contemporanea deve comunque restare la scelta strategica per giocare un ruolo europeo ed internazionale».
351/05

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