16/04/2005 13:14
Economia
Il primo cittadino a Bruxelles sul futuro del tessile
«Dall'Ue attendiamo interventi concreti»
Romagnoli: «Non dazi ma il rispetto delle regole di concorrenza che la Cina evade»
«E' una ulteriore occasione per far sentire la voce di Prato. Anche nelle istituzioni comunitarie qualcosa si sta muovendo. Non basta e bisogna andare più avanti. Per questo è importante esserci e farsi ascoltare nell'audizione sul futuro dell'industria tessile e abbigliamento davanti al Parlamento europeo». Inquadra così l'appuntamento di martedì il sindaco Marco Romagnoli, che nella capitale belga parteciperà, in sostituzione di Claudio Martini, nella sua qualità di vice presidente del Comitato delle Regioni europee, all'incontro organizzato dal Parlamento europeo. Un ulteriore avvicinamento al rendez vous programmato per fine maggio a Firenze col commissario europeo, responsabile della politica commerciale, Peter Mandelson.
E a Bruxelles, martedì prossimo, il sindaco Marco Romagnoli si confronterà con Enrique Baron Crespo, presidente della commissione del Parlamento europeo sul commercio internazionale, con l'ambasciatore cinese presso il Wto (l'organizzazione mondiale del commercio) Zhenyu Sun, con i rappresentanti delle direzioni generali sul commecio internazionale e sull'industria della Commissione europea, con Valeria Fedeli, presidente della federazione europea dei sindacati tessili, con Filliep Libeert presidente di Euratex, l'organizzazione europea del tessile e abbigliamento.
Una riunione ad alto livello col sindaco che si farà portavoce delle richieste avanzate da tempo dal tessile pratese (e anche italiano), dalle istituzioni locali, dalle categorie economiche e sociali e dai sindacati del distretto.
Nella sua borsa Romagnoli porterà con sè un dossier con le rivendicazioni di artigiani, Unione industriali e sindacati, che presenterà nell'appuntamento di martedì mattina nella capitale belga.
Cose note, ma che girano attorno alla necessità di gantire le regole della concorrenza a livello internazionale e di dare immediatamente seguito alle linee guida anti Cina, predisposte non più tardi di una decina di giorni fa dallo stesso Commissione europea e illustrate dal commissario Peter Mandelson. «L'Unione europea - dice il sindaco - deve garantire una politica industriale a sostegno delle produzioni europee e quindi del tessile. Non si tratta di mettere dazi, ma di far valere quelle regole di reciprocità e sulla concorrenza che sono presenti negli accordi internazionali e che la Cina non rispetta. Per questo ci attendiamo misure concrete e non più rinviabili».
«Sono queste le cose che dirò a Bruxelles» aggiunge il sindaco, che precisa: «Nella audizione al Parlamento europeo rappresenterò tutto quello che il distretto ha affermato in questi anni, ha tradotto in piattaforme, e sta affermando. Per noi, per Prato, è importante che l'Europa capisca la necessità di predisporre interventi urgenti contro pratiche non corrette sui mercati internazionali, che mettono in difficoltà le nostre aziende».
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