21/04/2005 16:18
Cultura
Dal settembre 2005 al febbraio 2006
La collezione del Museo Civico di Prato sbarca in Giappone
L'iniziativa presentata oggi in una conferenza stampa in Comune
Per la prima volta Prato e il suo Museo Civico saranno protagonisti - con un consistente numero di opere d’arte selezionate fra le più preziose della città – di una “spedizione” culturale all’estero senza precedenti. Per sei mesi, dal prossimo settembre fino al febbraio 2006, i capolavori della pittura pratese a cominciare dalle celebri opere di Filippo Lippi e del figlio Filippino, saranno esposti in Giappone nei musei di Tokio , Gifu e Hiroshima. L’assessorato alla Cultura del Comune ha, infatti, accolto la proposta, avanzata dalla Art Planning Rey Inc. di Tokyo, specializzata in eventi e mostre, di una grande esposizione in collaborazione con i musei Sompo di Tokyo, di Gifu e di Hiroshima. Il progetto espositivo, che vedrà protagoniste le collezioni del Museo Civico di Prato, sarà realizzato in collaborazione con la Soprintendenza per i Beni architettonici e il paesaggio, il patrimonio storico artistico e demoetnoantropologico per le province di Firenze, Pistoia e Prato e la Diocesi di Prato.
'E' un evento storico per la nostra città' - ha detto l'assessore alla Cultura, Andrea Mazzoni, ricordando che non è la prima volta che opere d'arte pratesi vengono date in prestito per esposizioni allestite in Italia e all'estero. 'Ma non era mai capitato - ha osservato l'assessore - che venisse allestita una mostra unicamente incentrata sulle opere di Prato'. 'Questo ci inorgoglisce - ha aggiunto - e ci fa capire che in paesi molto lontani da noi si guarda a Prato non solo come realtà produttiva ma come città d'arte'.
Il presidente della Art Planning Rey Inc. di Tokyo, Raimon Tukai ha confermato che in Giappone si parla Prato come della 'piccola Manchester', ma ha manifestato tutto il suo apprezzamento per il patrimonio artistico della nostra città. 'Sono sicuro - ha detto - che in futuro ci saranno sviluppi di amicizia e di scambi turistici: chi in Giappone avrà conosciuto le opere d'arte pratesi vorrà conoscere anche la vostra città'.
Felice dell'iniziativa il soprintendente ai beni artistici e culturali soprintendente, Bruno Santi.
'Plaudo alla scelta fatta dall'Art Planning Rey Inc. di Tokyo - ha commentato. 'Aver scelto Prato fra tutti i centi artistici della Toscana è un colpo d'ala che si allontana dai soliti clichè'.
Tra le sessanta opere destinate alla spedizione artistica nel paese del Sol Levante saranno presenti anche alcuni significativi pezzi prestati dalla Curia diocesana.
La mostra sarà una sintesi della pittura pratese nelle sue diverse fasi a cominciare dalla stagione aurea de Tre-Quattrocento: saranno presenti alcuni fra i maggiori capolavori di Prato, ovvero le celebri opere di Filippo Lippi e del figlio Filippino, nonché quelle dei loro numerosi collaboratori, in parte su tavola, in parte su affresco, realizzati dalle più importanti botteghe artistiche operanti nel territorio pratese in pieno Quattrocento dopo il grande successo artistico di quelle tardotrecentesche di Agnolo Gaddi con Niccolò di Pietro Gerini e di Pietro Miniato. Le opere in mostra consentiranno di assistere all’evoluzione della pala rinascimentale e del suo complesso sistema di relazioni: i simboli, i colori, la prospettiva per evidenziare i rapporti tra la Vergine, i santi, i donatori e gli osservatori reali. Dalla figura astratta del santo si passa al suo ritratto realistico. Tra le opere esposte è importante come iconografia della vita quotidiana, la predella di Bernardo Daddi con le Storie della Cintola del 1333-34. In contemporanea sarà proposta la multivisione di “Lippi’s eye” con i particolari dei dipinti e degli affreschi del Lippi nel Duomo, ingranditi e proiettati in una stanza appositamente attrezzata. La mostra presenta poi opere del Cinquecento, Seicento, Settecento e Ottocento di particolare valore artistico. Le opere saranno assicurate per un valore complessivo di circa 15 milioni di euro.
Ad occuparsi del trasporto in casse climatizzate sarà la ditta Borghi International. Durante il trasporto le opere saranno costantemente scortate e un restaurarore assisterà a tutte le fasi di imballaggio e posizionamento delle opere nelle mostre.
L’iniziativa è resa possibile dalla collaborazione fra il Comune di Prato, il ministero per i Beni culturali e ambientali e la Diocesi di Prato.
Il catalogo “I Tesori di Prato” è curato per la parte italiana da Maria Pia Mannini, conservatrice del Museo Civico di Prato e da Cristina Gnoni, con introduzioni a cura del soprintendente regionale Antonio Paolucci e del soprintendente Sbaa Bruno Santi. Tutte le spese sono a carico dell'Art Planning Rey Inc. di Tokyo e comprendono, tra l'altro, restauro delle opere che necessitano di un intervento conservativo, allestimenti, imballaggio e trasporto, scorta e catalogo.
MUSEO CIVICO
La collezione del Museo Civico, chiusi per restauri, è attualmente collocata nel Chiostro di San Domenico, sede del Museo di Pittura Murale.
L'assessore Mazzoni, nella conferenza stampa di oggi, ha sottolineato che, dal settembre 2005 al febbraio 2006, al posto delle opere 'in trasferta', saranno esposte opere della collezione del Museo Civico poco note, perchè visibili solo in rare occasioni.
Il Museo Civico, secondo le previsioni dell'assessore, potrebbe essere riaperto al pubblico entro la fine del 2008.
371/05
Condividi su: