06/05/2005 17:03
Consiglio Comunale
Un lungo dibattito sulle coppie di fatto
Una legge per regolare le unioni civili
E' stata chiesta in una mozione di Ds e Rifondazione. La Margherita vota un proprio odg
Il superamento delle discriminazioni sugli orientamenti sessuali e il riconoscimento giuridico delle coppie di fatto sono stati protagonisti di tre ordini del giorno presentati nella seduta di ieri del Consiglio comunale: a firmarli sono stati Linda Pieragnoli e Andrea Colzi dei Ds, Leonardo Becheri e Paolo Fattori di Rifondazione comunista e Luca Roti e Maria Grazia Ciambellotti della Margherita. La forte attualità del tema per effetto della legge fatta approvare da Zapatero in Spagna ha innescato un lungo scambio di opinioni sull'argomento al termine del quale gli ordini del giorno di Ds e Rc sono stati approvati con l'appoggio reciproco, mentre quello della Margherita è stato respinto ottenendo però il sì della Casa delle Libertà. L'atto dei Ds impegna l'Amministrazione comunale ad invitare il Parlamento a legiferare in merito al riconoscimento giuridico delle coppie stabili non unite da matrimonio, in sintonia con le più avanzate soluzioni legislative adottate da buona parte degli Stati europei: «E' tempo che l'Itlia faccia un passo vanti verso la modernità e l'Europa - ha illustrato Colzi - e che si trovi una soluzione alla questione dei diritti delle coppie di fatto etero ed omosessuali: nella nostra società infatti le coppie che convivono sono sempre di più, i loro figli non possono accedere ai benefici per la famiglia tradizionale, a quelle omosessuali è precluso l'accesso al matrimonio e quindi alla regolamentazione giuridica dei loro rapporti».
La mozione di Rifondazione chiedeva inizialmente l'istituzione di un registro delle unioni civili in Comune, ma poi nel corso della discussione i proponenti hanno deciso di emendare il testo ricalcando le stesse richieste espresse dal documento dei Ds, ovvero l'invito al Parlamento a promulgare una legge in materia e l'adesione alla campagna nazionale per la legiferazione sul Patto civile di Solidarietà, un nuovo istituto giuridico già presente in altri Stati dell'Unione che dà identità giuridica, diritti fiscali, sanitari e di lavoro a tutte le coppie.
L'ordine del giorno della Margherita invece, pur considerando apprezzabile l'impegno della Regione con la legge 63 del 2004 per individuare norme contro la discriminazione dovuta all'orientamento sessule e pur condividento l'invito alle Amministazioni pubbliche a promuovere un confronto sulle tematiche familiari per combattere i pregiudizi sulle diverse identità, ribadisce che la famiglia si connota come contratto di natura giuridica stipulato tra due contraenti tramite il matrimonio civile o religioso e come patto per l'assunzione di responsabilità ed oneri con valenza etico sociale non comparabili con altre modalità di convivenza. Per questo chiedeva il riconoscimento dei diritti individulai e il rispetto per le scelte di ciascuno in tema di orientamento sessuale e l'apertura di una riflessione in Parlamento per trovare forme di garanzia nei confronti dei soggetti che optano per altre forme di convivenza etero ed omosessuali.
«La scelta della Spagna è stata una lezione di civiltà - ha detto il capogruppo dei Comunisti italiani Moreno Zazzeri - in un paese cattolicissimo l'universalità dei diritti ha avuto la meglio sul manicheismo e l'intolleranza. Le fonti giuridiche per le Pari opporunità anche a coloro dio diverso orientamento sessuale sono gli articoli 2 e 3 della nostra Costituzione». Di parere opposto Gianluca Banchelli di An: «Il modello di società in cui crediamo è fondato sulla famiglia eterosessuale e non è essere razzisti credere in questo: tutto quello che è contrario a questo fondamento mina la società. Eì intollerabile poi che si debba legifeare sui gusti sessulai e che si facciano delle leggi ad hoc per delle categorie di persone». Gli ha fatto eco Rita Pieri di Fi: «La società è fondata sulla famiglia, unita dal matrimonio tra un uomo ed una donna. Tutto il resto è un'altra cosa che non va certo discriminata o condannata, ma bisogna anche dire che in Occidente, anche se alcuni ci accusano di intolleranza, nessuno è mai stato lapidato per aver manifestato il proprio amore. Chiaramente però il riconoscimento come famiglia è tutt'altra cosa e non si possono affidare dei bambini ad una coppia omosessuale perchè c'è amore: la legge ai bambini deve garantire un padre ed una madre». «Banchelli è stato d'accordo su leggi ad hoc per questioni molto meno etiche» - ha replicato Becheri di Rc.
Secondo Tommaso Rindi dei Verdi la situazione normativa attuale lascia tutto «ciecamente in una condizione d'incertezza che alimenta comportamenti discriminatori: c'è un atteggiamento ipocrita che fa sì che l'ordinamento non raggiunga il suo scopo primario, ovvero il benessere e l'armonia di tutti», e Luciano Bartolotti dei Ds ha concordato sul fatto che l'ordinamento e la politica devono prendere atto delle evoluzioni della società, accompagnarle e normarle tenendo presente che ora più che mai c'è bisogno di laicità. L'assessore ai Servizi sociali Maria Luigia Stancari e Luca Roti della Margherita hanno invece sottolineato il fatto che convivere è una libera scelta degli individui in cui non c'è la presa di responsabilità ed oneri che chi contrae matrimonio fa di fronte alla società, ma di fatto gli interventi di sostegno ed aiuto che l'Amministrazione compie quotidianamente vengono fatti a prescindere da orientamenti sessuali e convivenze.
Più aperta la posizione espressa dall'assessore alla MUlticulturalità Andrea Frattani: ' positivo che Prato abbia ospitato pochi giorni fa il meeting dell'Arcilesbica: Prato deve dare accoglienza alla diversità per creare una vera cittadinanza dell'amore in cui nessuno è discriminato». «Mi stupisco che la Margherita non approvi l'ordine del giorno dei Ds, perchè esprime posizioni equilibrate - ha affermato Mauro Vannoni di Sinistra per Prato viva - Il centrodestra non ha idee condivisibili a riguardo invece».
429/05
Condividi su: