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Comune di Prato

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09/05/2005 15:44
Immigrazione La Questura ha modificato la dicitura dell'autocertificazione

Un primo passo per risolvere l'impasse del contratto di soggiorno

Domani sera incontro al Laboratorio del tempo per illustrare i passi successivi verso la soluzione dei problemi attuativi della Bossi Fini
Nella selva burocratica del decreto attuativo della legge Bossi Fini uno spiraglio di luce per i lavoratori stranieri e anche per i datori di lavoro: la Questura di Prato ha infatti modificato la formulazione dell'autocertificazione sull'abitazione che i datori devono sottoscrivere perchè il dipendente extracomunitario ottenga il permesso di soggiorno o il suo rinnovo. La 'permanente e continuativa garanzia dell'alloggio' è stata sostituita con al 'dichiarazione di sussistenza': la decisione va incontro alle richieste espresse dall'assessorato alla Multiculturalità insieme alle parti sociali e alle associazioni datoriali, Unione industriale, Cna e Confartigianato. Non si tratta di una differenza da poco, visto che molti datori di lavoro hanno preferito sospendere dal lavoro i dipendenti extracomunitari non volendosi assumere l'onere della garanzia dell'idoneità della casa durante il rapporto di lavoro, pena pesanti conseguenze sul fronte sanzionatorio. Adesso l'obiettivo è quello di modificare le previsioni del Modello 25, ovvero il contratto di soggiorno, che crea le difficoltà attuative più gravi e che ha già provocato la sospensione dal lavoro di centinaia di lavoratori migranti a Prato. Le problematiche e le richieste da sottoporre all'attenzione del Governo saranno discusse nel tavolo tecnico regionale che si riunirà all'assessorato alla Multiculturalità giovedì prossimo 12 maggio: «Siamo molto soddisfatti che la Questura pratese abbia preso atto della discussione nata in città intorno all'attuazione della Bossi Fini e all'emergenza che si profila - dice l'assessore Andrea Frattani - La modifica dell'autocertificazione è un'iniziativa che rientra nell'ambito di collaborazione instaurata tra il Comune, la Questura e gli enti e le associazioni che operano per l'immigrazione ed avrà l'effetto di alleviare le preoccupazioni dei datori di lavoro, che non vogliono farsi garanti di qualcosa che non possono controllare. Chiaramente la vera soluzione della questione sarebbe la modifica del contratto di soggiorno reinterpretando in senso letterale la legge, che parla solo di una dichiarazione di sussistenza dell'alloggio al momento di stipula del contratto di lavoro». Per illustrare i risultati ottenuti e i passi successivi l'assessore Frattani e il Centro servizi per l'immigrazione del Comune incontreranno i rappresentanti delle comunità straniere riunite nel coordinamento dei migranti domani sera 10 maggio alle 21.30 al Laboratorio del tempo di via Filicaia.
435/05

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