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Comune di Prato

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21/05/2005 13:24
Consiglio Comunale Interrogazione Taiti sulla salute dei terreni Asm

«Non ci sono rifiuti nel sottosuolo»

Le indagini geologiche escludono che l'inquinamento derivi dall'interramento della spazzatura
«Le indagini geologiche svolte sui terreni dell’ex sede Asmiu di via Galcianese rivelano rispondenza e piena compatibilità con la destinazione d’uso della variante adottata: l’inquinamento riscontrato dai carotaggi non deriva da interramento di rifiuti, ma da residui di lavorazioni tessili che sono comunque entro la norma o nella media ed interessano gran parte del territorio pratese». E’ stata questa la risposta dell’assessore all’Urbanistica Stefano Ciuoffo all’interrogazione presentata in Consiglio comunale da Massimo Taiti di Nuovo Psi-Taiti per Prato sull’indagine effettuata sullo stato ambientale dell’ex Asmiu, oggetto della nota e discussa triangolazione tra Provincia, Comune e Misericordia che dovrebbe lasciare l’attuale sede nel centro città per trasferirsi in via Galcianese. Il consigliere ha rilevato dalle indagini compiute dalla società Geo, effettuate per esclude l’eventualità di rifiuti nel sottosuolo, risulta una presenza di idrocarburi vicina al limite di legge e un’altissima concentrazione di tricloroetilene e di tetracloroetilene nella falda 100 volte oltre il limite di legge: «I dati fanno ritenere i terreni non salubri e non integralmente igienici – ha detto Taiti –Perché ci sono questi inquinanti nel terreno? Si possono rapportare allo smaltimento dei rifiuti e si può concludere che i terreni non si possano prestare ad attività di volontariato e servizi sociali, come quelli che dovrebbero svolgersi nella nuova sede della Confraternita?». L’assessore ha escluso la relazione tra gli inquinanti e i rifiuti, che avrebbero un’altra derivazione: dai carotaggi effettuati fino a 4 metri e mezzo di profondità infatti risultano solo alterazioni come una massicciata di cemento, al di sotto della quale sono stati trovati solo terreni naturali, senza sedimenti di rifiuti interrati. «Le note dolenti arrivano comunque con la campionatura del sottosuolo, che comunque interessa tutto lo spazio urbanizzato della Provincia – ha proseguito Ciuoffo – Gli idrocarburi sono presenti a causa del traffico intenso e della conformazione ghiaiosa e permeabile del terreno che li ha assorbiti: il loro limite attualmente è di 48-49 milligrammi contro un limite di 50, previsto però per le aree residenziali o verdi, mentre per quelle industriali e produttive, come via Galcianese, è di 750. Siamo quindi ampiamente al di sotto della soglia di legge. Per quanto riguarda la presenza di trielina nelle acque, è stata riscontrata in tante falde del territorio: deriva dalle lavorazioni tessili perché viene usata come additivo per sgrassare lana e tessuti, ma negli ultimi anni è in regressione. Queste indagini erano tese comunque più che a certificare il buono stato dell’area ad escludere che un domani l’Amministrazione comunale venga chiamata a rispondere di un adempimento contrattuale: sono state cioè commissionate a Geo dal Comune per prudenza, in modo da verificare la rispondenza dei terreni ai requisiti previsti dalla legge, prima di sederci al tavolo di contrattazione per il perfezionamento degli atti amministrativi, ed evitare così la possibilità che tutto si risolva in un impegno ancora più oneroso per il Comune, magari con un debito fuori bilancio, per la necessità di effettuare una bonifica dopo la vendita dell’area».
502/05

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