26/05/2005 16:37
Bilancio
Esito positivo per l'analisi del consuntivo alla Commissione 2
Un bilancio in salute per Gida
Erano presenti anche il direttore generale Montaini e la responsabile amministrativa Marzia Stefani
Una società in salute che ha aumentato il proprio capitale fino 120mila euro e che ha raggiunto i propri obiettivi strategici con alta qualità dei servizi resi ai costi più bassi: il bilancio consuntivo della Gida ha passato l'esame della Commissione consiliare Programmazione ed organizzazione, presieduta da Massimo Bartoloni, che ieri si è riunita per dar via a un programma conoscitivo della situazione delle società partecipate del Comune che è stato inaugurato con la Gida e che proseguirà con Consiag, Publiacqua e Asm. Erano presenti anche il direttore generale della società Carlo Montaini e la responsabile amministrativa Marzia Stefani. Oltre all'illustrazione dei dati contabili, che hanno rivelato una crescita dall'iniziale capitale sociale di 200 milioni delle vecchie lire ai 240 attuali, divisi in 56.304 euro per il Comune, 54.096 per l'Ui e 9600 per il Consiag, è stato espresso un generale apprezzamento anche da parte dell'opposizione per la politica attuata da Gida fin dalla sua costituzione, nel 1981, per la salvaguardia dell'acqua di falda, un'intuizione rivelatasi importante soprattutto ai giorni nostri, e per la gestione e la depurazione delle acque reflue civili ed industriali, lo smaltimento dei fanghi residui e il trattamento dei liquami. Consiag è entrato l'anno scorso nella partecipata con l'8% delle quote, mentre il Comune mantiene il 46,92% e l’Unione Industriale il 45,08. Sono stati illustrati da Montaini anche gli interventi realizzati negli ultimi due anni al depuratore del Calice, che hanno permesso di realizzare un piano aziendale che ha aumentato la concorrenzialità e la qualità dei servizi Gida ai costi più bassi della Toscana e non solo. La tariffa di depurazione industriale di 0,5634 euro è stata mantenuta infatti invariata dal 2001. Il principio su cui si basa il funzionamento dell’impianto di depurazione di Calice è analogo a quello di Baciacavallo anche se qui viene trattata una quantità inferiore di acque reflue: circa 40 mila mc al giorno contro i 130 mila mc di Baciacavallo.
I liquami, provenienti dagli usi civili e industriali della zona Ovest di Prato e del Comune di Montemurlo, giungono nella parte nord dell’impianto, quella più vicina all’asse autostradale della AII, dove vengono grigliate prima di essere sollevate.
A questo punto vengono trattate con prodotti flocculanti prima di essere sottoposte al trattamento biologico a fanghi attivi.
Dopo un’ulteriore sedimentazione le acque vengono reimmesse nel sistema di superficie attraverso un affluente del torrente Calice.
All’interno dell’area di depurazione del Calice è in attività un impianto per il trattamento dei percolati e dei liquami provenienti da fosse settiche.
L’impianto è in grado di smaltire la produzione dell’intera provincia di Prato oltre a ricevere i percolati provenienti da discariche di rifiuti solidi.
L'accordo di programma per la tutela delle risorse idriche del Medio Valdarno e degli acquiferi di Prato e Pistoia firmato l'anno scorso a Roma permetterà alla società di estendere a Montemurlo l'acquedotto industriale, di costruire un nuovo impianto di affinamento dei reflui di Baciacavallo in grado di fornire in fasi successive 2, 4 e 6 milioni di metri cubi di acqua industriale che sarà distribuita alle aziende tessili attraverso l'acquedotto industriale di Prato, di collegare l'impianto di Baciacavallo alla rete dell'acquedotto industriale e delle fognature delle industrie tessili di Campi Bisenzio, di fornire attraverso il Calice di circa 5 milioni di metri cubi l'attività florovivaisyica in accordo con la Provincia di Pistoia e di adeguare il depuratore di Cantagallo in fase di progettazione esecutiva per migliorare la qualità delle acque del Bisenzio.
524/05
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