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Comune di Prato

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30/05/2005 16:07
Appuntamenti Con una cerimonia in piazza Falcone e Borsellino

Ricordata la strage di Capaci

Il sindaco depone una corona di fiori alla lapide che ricorda i due magistrati
«Non ci si può limitare alla sola repressione, occorre suscitare l'antimafia sociale, destare il risveglio delle coscienze», è stato questo il passaggio principale dell'orazione ufficiale del sostituto procuratore della Repubblica Gaetano Paci alla cerimonia per ricordare la strage di Capaci, svoltasi stamani in piazza «Falcone e Borsellino». Il sindaco Marco Romagnoli ha deposto una corona di fiori, insieme al presidente pratese della fondazione «Falcone e Borsellino» Enzo Picardi, allo stesso sostiituto procuratore Gaetano Paci e all'on. Beatrice Magnolfi, alla lapide che ricorda il sacrificio di Giovanni Falcone e Paolo Bosellino, uccisi tredici anni orsono in due attentati mafiosi, a distanza di 57 giorni l'uno dall'altro. Davanti al presidente del Tribunale Salvatore Palazzo e al procuratore della Repubblica Beniamino Deidda, al vicario della diocesi don Eligio Francioni, al vice prefetto Silvestri Grandesso, ai Gonfaloni della Provincia e dei Comuni pratesi, ai vertici delle Forze dell'ordine, il sindaco ha ricordato la sfida mortale della mafia con gli attentati e gli omicidi eccellenti del 1992, e come allora «si saldò attorno alle istituzioni e agli uomini impegnati sul fronte antimafia la società civile». «Oggi - ha aggiunto il sindaco - si parla poco di mafia. Ma non perchè sia scomparsa. In realtà ho la sensazione che settori della politica siano in qualche modo siano propensi a considerare la legalità un ostacolo, invece che il luogo dove si forma la convivenza civile».
542/05

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