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Comune di Prato

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04/06/2005 11:07
Economia In vista dell'incontro col Commissario europeo Peter Mandelson

«C'è bisogno di politiche industriali»

Un intervento ddi Romagnoli, primo cittadino di Prato, sui temi in discussione con la Ue
Anche il Comune di Prato, col sindaco Marco Romagnoli e l'assessore allo Sviluppo economico Fabio Giovagnoli, sarà presente all'incontro di lunedì 6 giugno, a Firenze, col Commissario europeo Peter Mandelson, promosso dal presidente della Regione Toscana Claudio Martini. Sul significato del summit fiorentino interviene il sindaco di Prato Marco Romagnoli, che ragiona sui temi che saranno sul tavolo dell'incontro e sulla necessità di assicurare un futuro all'industria europea e italiana. Di seguito l'intervento del sindaco: «Lunedì 6 giugno si svolgerà a Firenze l’incontro col Commissario europeo Peter Mandelson, promosso dal presidente della Regione Claudio Martini, a cui parteciperà anche Prato. Il nostro distretto arriva a questo appuntamento forte di una iniziativa che da tempo si dipana in tutte le direzioni: verso la Regione, verso il Governo nazionale, verso l’Europa, verso le altre comunità del tessile e abbigliamento italiane ed europee, attraverso Acte, l’associazione a cui il Comune partecipa da protagonista. Ormai si è raggiunta una sintesi condivisa, dagli Enti locali alle forze imprenditoriali, alle categorie sociali e sindacali, circa le scelte che è giusto approntare in questa fase nuova di concorrenza internazionale; si tratta, in estrema sintesi, di mettere a punto quelle misure, contemplate anche in sede di intese Wto, che consentano reciprocità negli scambi internazionali: l’attivazione di clausole di salvaguardia, l’obbligatorietà sull’etichettatura dell’origine delle merci, la lotta alla concorrenza sleale, l’adozione di standard internazionali di tutela del lavoro, l’armonizzazione dei dazi doganali e l’eliminazione delle barriere non tariffarie, tali da consentire l’accesso dei prodotti europei su tutti i mercati, in primis quello cinese. Tutte cose note alla Commissione Europea e al Commissario Mandelson, che viene in Italia in un tour che ha un’unica tappa in Toscana. E non è un caso: perché la Regione, e mi sia consentito dire il distretto di Prato, sono stati protagonisti a livello europeo di un dibattito e di un confronto, che ha portato anche alla definizione da parte di Bruxelles delle linee guida circa l’applicazione di clausole di salvaguardia verso la Cina. Un passo in avanti, ancora insufficiente dato che occorre passare velocemente alla loro attuazione. Dunque Prato è presente al tavolo regionale. E a quel tavolo porremo anche le questioni relative alla riforma dei Fondi strutturali, al sostegno alle politiche urbane e territoriali, a partire da quei progetti di sviluppo che le stesse Amministrazioni locali stanno definendo. Non solo dunque misure urgenti per la tutela dei prodotti europei, ma atti e iniziative che mirino alla crescita dei territori, poiché esiste un legame stretto fra la contingenza e il futuro. E questo legame ha anche un altro nome: politica industriale. L’intera vicenda circa le regole del commercio internazionale, con lo straordinario afflusso di prodotti cinesi sui mercati europei, a seguito della liberalizzazione avvenuta il 1° gennaio scorso, mette in evidenza un deficit di politica industriale. Non credo che l’Europa, così come il nostro Paese, possa immaginarsi un futuro senza industria. L’idea di una prospettiva senza industria la priverebbe della possibilità stessa di agire come soggetto politico. E mi parrebbe, anche in seguito agli esiti dei referendum francese e olandese, un rischio da scongiurare. Certo sarà un’industria nuova, diversa dal passato, basata sull’innovazione, ma non si possono lasciare a se stessi i sistemi industriali e i sistemi territoriali di piccola e media impresa. Accanto a tutele occorre mettere in campo politiche di sviluppo, di rafforzamento della componente industriale della nostra economia. E’ una questione che avvertiamo con profondità anche nel nostro Paese. Perché alla fine non possiamo rivolgerci all’Europa in assenza totale di azioni e provvedimenti che consentano il rinnovamento e la crescita del nostro sistema industriale. E’ una questione da porre con forza, laddove si richiede uno sforzo collettivo che veda protagoniste anche le forze imprenditoriali e il complesso delle categorie economiche e sociali. Gli enti locali pratesi, come si evince dal recente incontro fra Provincia e Comune di Prato, hanno dimostrato, con i progetti a cui stanno lavorando, di credere ancora nelle potenzialità del distretto e nel futuro dell’industria. Un atto di fiducia che deve riguardate tutti: dalle istituzioni europee all’ultimo degli operatori economici. Perché senza questa volontà anche le misure di tutela rischiano di non avere alcuna ricaduta positiva. Al Commissario europeo c’è anche da chiedere che Bruexelles colmi questa insufficienza politica».
566/05

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