06/06/2005 17:30
Economia
L'incontro col commissario europeo Peter Mandelson
«Il tessile non può attendere. Da subito una strategia»
Il presidente della Provincia Massimo Logli e Romagnoli sottolineano le urgenze del distretto
Non c’è tempo da perdere. I distretti industriali, a partire da quello tessile di Prato, per recuperare competitività richiedono interventi rapidi e sostegni concreti, anche attraverso la riforma dei fondi strutturali, da parte dell’Unione europea ma anche del Governo nazionale. Sono questi i due punti su cui hanno insistito oggi, nel corso dell’incontro promosso dal presidente Martini con il commissario europeo Peter Mandelson, il presidente della Provincia Massimo Logli e il sindaco Marco Romagnoli, confermando il fronte sinergico delle amministrazioni locali contro le difficoltà del distretto tessile.
«Occorre una strategia d'attacco nel breve periodo, perchè se l'apertura ai mercati è un fatto indiscutibile, che tra l'altro comporta vantaggi spalmati in più ambiti, è anche vero che ha come conseguenza problemi immediati concentrati in zone e settori, e fra questi c'è il tessile». E' stata questa la premessa dell'intervento del sindaco di Prato Marco Romagnoli nell'incontro col commissario europeo. «L’incontro di questa mattina è una di-mostrazione che, nella soluzione dei problemi di Prato, l’Unione europea costituisce un orizzonte necessario – ha sottolineato il presidente Logli – Per la realtà pratese il fattore tempo, nell’attivazione di un vero e proprio piano di rilancio del sistema manifatturiero, è decisamente strategico».
Il sindaco Romagnoli ha presentato la situazione di difficoltà del tessile pratese, dove nel biennio 2003-2004 si è verificata una perdita di 5000 posti di lavoro, e c'è «il rischio di un altro saldo negativo nel 2005». Secondo gli amministratori pratesi è necessario operare «una riforma dei fondi strutturali europei che permetta il recupero di competitività dei territori industriali». «Siamo tutti convinti del valore del piano illustrato questa mattina dal presidente Martini – ha sottolineato Logli – contestualmente ribadiamo con forza la richiesta che nella definizione delle regole per i nuovi fondi strutturali ci sia un’attenzione speciale ai finanziamenti mirati al rilancio delle attività nelle aree industriali più esposte a difficoltà”.
Se è condivisibile l'analisi di Mandelson che non si può tornare indietro dall'apertura dei mercati, e se sul tavolo ci sono le proposte che Martini ha avanzato a nome dei distretti industriali toscani, «è altrettanto vero - ha affermato il sindaco - che di fronte ad una situazione difficilissima occorre che vi sia solidarietà da chi gode benefici».
Romagnoli ha messo in risalto che «i problemi non sono solo concentrati in zone e settori ma sono anche concentrati nel tempo e che non si può attendere, per le industrie in difficoltà, i vantaggi nel medio periodo, poichè nel frattempo si saranno pagati costi altissimi».
Mettere in campo «da subito» una strategia d'attacco significa, per il sindaco di Prato, «aiutare le imprese ad investire», il che comporta «disporre di una politica industriale europea e nazionale» che migliori «la nostra capacità competitiva, accentuando l'innovazione», e sostenga «i sistemi d'impresa e i sistemi territoriali, come i distretti, perchè la concorrenza è a livello di sistemi territoriali».
Politica industriale ma anche azioni «sul tasso di cambio euro-dollaro».
*Comunicato congiunto con l'Ufficio stampa della Provincia di Prato
571/05
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